Cavalcare il futuro vuol dire proiettarsi in avanti

Creato il 30 ottobre 2014 da Alessandro Ligas @TTecnologico

Al via il progetto “Make in Nuoro”

Immaginiamoci un futuro dove non dobbiamo più occuparci di fare il coffe quando ne abbiamo bisogno. Immaginiamoci di dover avvicinarci al nostro forno e schiacciando due pulsanti abbiamo la possibilità di preparare un piatto di carne, ma senza la carne. In questo momento state pensando che questo è un futuro visto nelle serie di fantascienza e che non arriveremo mai, realmente, a vivere esperienze simili.

Vi sbagliate.

Il 29 Ottobre presso la Sala Congressi della Camera di Commercio di Nuoro di Nuoro è stato presentato “Make in Nuoro”, il progetto volto alla creazione di un FabLab per la Sardegna centrale. Il progetto, realizzato e finanziato interamente dalla Camera di Commercio di Nuoro, per un investimento di oltre 500.000 €, si avvale del supporto di esperti del settore con l’obiettivo da un lato di alfabetizzare il territorio sulle nuove tecnologie digitali e i nuovi scenari d’innovazione e, dall’altro, di offrire alle imprese l’opportunità d’innovare e implementare i propri processi e prodotti aprendosi a nuovi mercati

Amleto Picerno Ceraso, CEO della Medaarch e del Mediterranean FabLab, durante la presentazione di Make in Nuoro, presso la Camera di Commercio barbaricina, ha disegnato lo scenario attuale dei FabLab in Italia e nel resto d’Europa, soffermandosi sulle prospettive occupazionali che la terza rivoluzione industriale offre grazie alle macchine a controllo numerico e alle possibilità offerte dalla fabbricazione digitale e dalla prototipazione elettronica con esempi chiari e soprattutto attuali, concreti.

Attraverso l’utilizzo di questi nuovi strumenti ci troviamo di fronte a, dice Amleto “tutto un mondo da esplorare in un continuo dialogo tra noi e la tecnologia“. Oggi giorno, continua Amleto, “esistono stampanti che sono in grado di produrre organi, o campioni di tessuto per fare test medici ed esistono ma anche di riprodurre il cuoio senza nessun difetto. Alcune stampanti sono riuscite anche a stampare cibo, carne senza mucca“.

Foto presa dalla pagina FB Make in Nuoro

Cos’è Make in Nuoro
Make in Nuoro è un progetto della Camera di Commercio di Nuoro fortemente voluto Agostino Cicalò. “L’idea di Make in Nuoro,è quella di essere capaci di trasmette la conoscenza di un mondo che possa cambiare le sorti della nostra economia, che ben si fa alla fisionomia delle nostre imprese; che consenta la riconversione di aziende che oggi rischiano di rimanere fuori perché applicano modelli non più compatibili col mercato; che possa supportare processi di sostituzione generazionale attraverso i quali i giovani possano proseguire il lavoro dei genitori secondo un criterio più in linea con le aspettative del mercato”.

Nicola Pirina, esperto di localdevelopment and innovation management per le economie territoriali, ha voluto sottolineare che questo è “un progetto che vuole smuovere gli indicatori socio economici del territorio attraverso un processo di economia reale. Un progetto che mira a far emergere la domanda latente di innovazione attraverso un processo di mappatura del territorio con il quale si può tarare il fablab secondo le esigenze reali del territorio“. Nicola ha messo in luce gli aspetti rilevanti per lo sviluppo economico della Sardegna centrale, l’importanza per il territorio di dotarsi di un maker space grazie al quale offrire alle imprese l’opportunità d’innovare e implementare i propri processi e prodotti aprendosi a nuovi mercati. Un territorio composto da 200 comuni con 260.000 abitanti, di cui meno di 1/3 è connesso alla rete, dove sono presenti 25.000 imprese. Soltanto 4 sono quelle iscritte al registro delle startup innovative e pochissime sono state le domande di brevetto fatte negli ultimi 10 anni.

“Make in Nuoro è progetto un inedito nel panorama italiano” ha detto Nicola, “proprio perché si propone di intervenire a 360°: dall’acquisto delle macchine, alla formazione del personale, sino all’affiancamento degli operatori interessati al processo di produzione digitale”.

Gianluca Dettori, fondatore e presidente di Dpixel, società di venture capital tecnologico, ha concluso l’incontro analizzando alcuni trend tecnologici in corso e le diverse opportunità di mercato che si stanno delineando nel campo della fabbricazione digitale e dei maker. Sottolineando come, attraverso la digitalizzazione, si sta cambiando tutta la prospettiva e la dimensione del lavoro, un processo rivoluzionario al quale tutte le imprese dovranno adeguarsi al fine di essere sempre più competitive in un mercato globale: “Si sta creando oggi un vero e proprio ecosistema della fabbricazione digitale che cambia inevitabilmente la manifattura e il modello di business. Sta a noi cavalcare questo cambiamento per generare una nuova economia”.

Il presidente Agostino Cicalò ha concluso i lavori invitando ancora una volta le imprese a partecipare a questa iniziativa, al fine di cogliere tutte le opportunità offerte dall’era digitale e sottolineando che non si può fare la terza rivoluzione industriale senza quel patrimonio culturale proprio della tradizione del territorio.

Alessandro Ligas


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