Per caso, un cavallo che, spezzate le briglie, vagava qua e là, atterrito dalle grida scompigliò alcuni di quelli che erano accorsi per fermarlo. Da ciò nacque un tale tumulto fra i soldati, che credevano ad un assalto dei Germani, che tutti si precipitarono verso le porte, soprattutto verso la decumana, che era dalla parte opposta al nemico, e più sicura per coloro che fuggivano. Cecina comprese che vano era quel terrore, ma non potendo né con l’autorità né con le preghiere e neppure con la violenza opporsi o trattenere i soldati, gettandosi disteso attraverso la soglia della porta, alla fine impedì il passaggio con questo atto che muoveva a pietà, perché i soldati avrebbero dovuto passare proprio sul corpo del legato; i tribuni e i centurioni, frattanto, li convincevano che vano era il loro spavento. - - - ” Incuriosito da un film, questa ricerca: LXVI. Annali di Tacito, nato nel 55-57 dopo Cristo (d. C.) ” - - - .
M U O I O
Come un cavallo
lanciato sul rettilineo
di questo mio mondo
cavalca sulle mie spalle
l’amazzone vita
che ha fretta di arrivare
per concludere il lavoro
ricevendo un premio:
l’ambita morte!
Vedo il paesaggio
che fugge ai miei occhi
e in un attimo di trasforma
da felice a triste a tetro:
Muoio.
-Renzo Mazzetti-
(DAL MIO CRANIO DAL MIO CUORE ”10”’ PELLEGRINI EDITORE, COSENZA , febbraio 1969)