Questa ricetta nasce dalla fusione tra una pasta salentina, i minchiareddhri (o cavatelli, in italiano) e un condimento tipicamente veneto: radicchio tardivo e salsiccia.
Il procedimento per i minchiareddhri è lo stesso utilizzato per fare le orecchiette, solo con un passaggio in meno: manca il ripiegamento della pasta sul pollice per fare “il cappellino”. Il piatto è veramente facile e gustoso e la pasta può essere preparata anche con un paio di giorni di anticipo.
Ingredienti
Per la pasta
- 250 gr di farina 00
- 250 gr di semola rimacinata di grano duro
- acqua q.b. (circa un bicchiere)
Per il condimento
- Due grossi cespi di radicchio tardivo di Treviso
- 300 gr di salsiccia
- 1 scalogno
- 1/2 bicchiere di vino rosso
- sale q.b.
- formaggio Asiago q.b.
Procedimento
Mescolare le due farine e l’acqua fino ad ottenere un impasto liscio e abbastanza morbido. Lasciar riposare 30 minuti. Preparare un piano infarinato e ricavare dall’impasto dei filoncini. Tagliare dei tocchetti di pasta (circa 1 cm) e trascinarvi sopra il coltello, in modo che quest’ultimo sia “avvolto” dalla pasta.
Procedere cosi fino ad esaurimento della pasta. Lasciare seccare i cavatelli-minchiareddhri infarinati (per evitare che si attacchino tra di loro).
Preparare il condimento: tagliare il radicchio e lo scalogno e far scaldare dell’olio in una casseruola. Inserire lo scalogno tagliato finemente e la salsiccia a pezzi piccoli. Far imbiondire la cipolla e aggiungervi il radicchio. Sfumare con il vino rosso e continuare la cottura con un coperchio.
Nel frattempo cuocere la pasta in abbondante acqua salata e, a cottura ultimata, versarla nella casseruola, insieme all’Asiago, facendola saltare con il condimento.