Stralci significativi dalla richiesta di archiviazione.
… l’evento ( la presentazione ufficiale dell’UVP n.d.a) veniva richiamato in chiave moderatamente ironica, in una vignetta pubblicata sul periodico Le Travail, vignetta che secondo i querelanti sarebbe da ritenersi diffamatoria in quanto avrebbe utilizzato, maliziosamente, il termine “dinastia” e, inoltre, avrebbe fatto illecito utilizzo delle generalità della minore, figlia di Favre, addirittura tramite accostamenti “sconci, ripugnanti o subdoli” tali da determinare un superamento dei limiti riconosciuti dalla giurisprudenza ai fini dell’operatività scriminante del diritto di satira. La notizia di reato appare, per diversi motivi, priva di qualsiasi concreto fondamento. Il termine “dinastia” non assume in sé alcuna connotazione negativa, semplicemente richiamando la possibilità che i figli di due autorevoli esponenti della politica valdostana possano seguire la brillante carriera dei genitori… Più in generale la vignetta pubblicata appare, sia per la grafica utilizzata, sia per i termini scelti, totalmente scevra di contenuto lesivo dell’onore e della reputazione di chicchessia… Il mero esame visivo della vignetta è sufficiente a dimostrare l’assoluto rispetto del limite della continenza. Anche a voler leggere una critica politica alle posizioni presentate da Caveri e Favre è palese che tale critica, espressa attraverso una ironia moderatissima, rientra abbondantemente entro la latitudine del diritto di critica e quindi esclude qualsiasi antigiuridicità della condotta. In caso contrario dovremmo giungere alla conclusione che i rappresentanti di un movimento politico dovrebbero ritenersi immuni da qualsiasi critica, anche espressa con toni misurati e con termini privi di ogni connotazione negativa… I querelanti richiamano la “Carta di Treviso” che in materia di tutela dei minori vieta ai giornalisti di diffondere generalità e immagini di minori coinvolti in fatti di cronaca… Nel caso di specie ciò non è avvenuto, essendosi limitata l’autrice della vignetta a riprendere in chiave lievemente ironica, un evento pubblico durante il quale una minore era stata presentata all’uditorio, verosimilmente con intento beneaugurante nei confronti del neonato movimento politico.
Mia osservazione. Trovo davvero significativo che un partito battezzi la sua nascita con una querela verso chi lo guarda in modo critico. Come può dirsi progressista l’Union valdotaine progressiste? Come può presentarsi come la voce del cambiamento quando querela voci diverse dalla sua? Devo riconoscere a Rollandin che, nonostante tutto ciò che ho scritto e disegnato contro di lui, mai è sceso così in basso. Poteva intentare contro di me decine di querele, ma sapeva che rientravano nel sacrosanto diritto democratico alla satira. Evidentemente Caveri e Favre non sono all’altezza di una democrazia evoluta.