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CCS, alla faccia del bluff!

Creato il 28 novembre 2012 da Pdigirolamo

CCS, alla faccia del bluff!Tanto, troppo spesso ci siamo sentiti dire che non esistono tecnologie capaci di ridurre le emissioni prodotte dal carbone e che chi lo afferma è un bugiardo.
Bene, consiglierei a chi può di farsi un viaggio nell’Illinois, che oltre a essere lo Stato di Obama e dei mitici Blues Brothers ospita anche Decatur, il primo impianto a scala dimostrativa per la cattura e lo stoccaggio dell’anidride carbonica (CCS) degli Stati Uniti.

Ebbene, durante il suo primo anno di vita Decatur ha immagazzinato ben 317mila tonnellate di CO2. Supportato dall’Illinois State Geological Survey, l’impianto cattura la CO2 prodotta dal limitrofo impianto di produzione di etanolo, e la riversa in una ex salina sotterranea posizionata a due chilometri di profondità, la Mount Simon Sandstone.

Attivato il 17 novembre del 2011, ad oggi ha registrato un tasso medio di pompaggio di circa mille tonnellate al giorno di CO2, che lo ha portato a immagazzinare poco meno di 320mila tonnellate in un anno. Ottime notizie per Obama, visto che la CCS fa parte dei programmi energetici e salva-clima del presidente.

In un comunicato diffuso dal National Energy Technology Laboratory, parte del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, si legge: “Il successo della sperimentazione e la dimostrazione di tecnologie CCUS (Carbon Capture, Use and Storage) in condizioni reali è un passo importante verso l’eventuale implementazione commerciale della tecnologia come opzione per aiutare a ridurre le proprie emissioni di anidride carbonica”.

Ricordiamo che in Italia la tecnologia della CCS è già attiva nella centrale Enel Federico II di Brindisi, che è uno degli impianti più innovativi a livello mondiale, e dovrebbe essere attivata anche in quella di Porto Tolle, una volta sbloccato l’iter di riconversione dell’impianto.
E chi non ne è convinto, se ne vada in Illinois.

 

[foto da ondacinema.it]

 



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