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Cecenizzazione sì, ma di Mosca...

Creato il 26 marzo 2013 da Matteo

"Le guardie del corpo di Kadyrov" sono intervenute di nuovo. I generali avevano promesso: quelli che hanno sequestrato e torturato persone a Mosca saranno puniti, saranno incarcerati, ci sarà un processo. Ma sono già in libertà. Chiediamo una risposta al Comitato Inquirente della Federazione Russa, allo FSB [2], al Ministero degli Interni, alla Procura Generale e all'amministrazione presidenziale. Chiediamo a tutti di sostenere i nostri appelli ufficiali

Alla "Novaja gazeta" si sono rivolti degli ufficiali dell'apparato centrale dello FSB (i cognomi sono noti alla redazione) e hanno dichiarato che la loro sezione quasi al completo si rifiuta di entrare in servizio e che sono perfino pronti a mettere sul tavolo i distintivi di servizio. Motivo di un atto ufficiale così deciso è stata la liberazione dagli arresti dei poliziotti ceceni che nel 2011 a Mosca sequestrarono una persona, le estorsero del denaro e la sottoposero alle torture più crudeli (
La "Novaja gazeta" scrisse su questa storia nel n° 42 del 16 aprile 2012). I cekisti hanno riferito che, nonostante il controllo personale sulle indagini per il procedimento penale da parte del presidente del Comitato Inquirente Aleksandr Bastrykin, tutti gli arrestati sono stati comunque liberati e l'inquirente principale è stato sollevato dall'incarico. Tra l'altro nel caso ci sarebbero "intercettazioni" telefoniche degli accusati dal SIZO n° 6, da cui avrebbero dato indicazione di intimorire i testimoni. Abbiamo conversato con gli agenti dello FSB e abbiamo chiarito ulteriori dettagli di questa clamorosa storia criminale.

I cekisti hanno fissato l'incontro in un caffè nei pressi di Mosca.

- Capite, ci hanno semplicemente sputato nell'anima - hanno messo in pericolo le nostre famiglie, - si è indignato il colonnello R. - Perché siamo andati in Cecenia e abbiamo raccolto una base di prove? Là ci hanno pedinato dei veri banditi in uniforme e siamo quasi diventati degli ostaggi. La gente della sezione è estremamente indignata!

- Ed ecco che veniamo a sapere che queste stesse "guardie del corpo di Kadyrov", che a Mosca si occupano di attività criminali, sono state tranquillamente rilasciate, - aggiunge il maggiore N. - Come capire ciò? Sarebbe stato meglio prendere le bustarelle che ci avevano proposto...

Dell'arresto di alcuni poliziotti ceceni la "Novaja gazeta" raccontò l'anno scorso. Dopo l'uscita dell'articolo si sollevò grande clamore, ma gli altri gradi delle strutture armate assicurarono giurando che i colpevoli sarebbero stati puniti.


Ricordiamo in breve le circostanze: il 23 agosto 2011 presso il centro commerciale "Dar'ja" sul viale Stroginskij fu sequestrato il cittadino . (il suo cognome è noto alla redazione, ma nel procedimento penale va sotto lo pseudonimo Grigorij, perciò in seguito lo chiameremo proprio così). Secondo i dati degli inquirenti, del sequestro sono autori degli ufficiali di polizia mandati in trasferta a Mosca dalla Cecenia per scortare il capo della repubblica e i membri della sua famiglia durante le loro visite. Ed esattamente:-Achmed Israilov , agente investigativo incaricato della polizia investigativa dell'OVD del distretto di No della Repubblica Cecena (con se aveva una pistola Ste (APS ) numero di serie LV 991 e il distintivo da trasferta con l'ordine per la scorta del presidente della Repubblica Cecena e dei membri della sua famiglia); Adam Israilov , ispettore del Servizio di Sicurezza del DPS del GIBDD di reazione operativa del Ministero degli Interni per la Repubblica Cecena (pistola Ste kin numero di serie SV 1656K e distintivo da trasferta con l'ordine per la scorta del presidente della Repubblica Cecena e dei membri della sua famiglia); Machmatmurziev , agente investigativo incaricato della polizia investigativa dell'OVD del distretto di elkovskaja della Repubblica Cecena ("Ste " numero di serie SV 380 e distintivo da trasferta con l'ordine per la scorta del presidente della Repubblica Cecena e dei membri della sua famiglia); , agente investigativo incaricato della polizia investigativa dell'OVD del distretto di Urus-Martan della Repubblica Cecena ("Ste " numero di serie SK 653K e distintivo da trasferta con l'ordine per la scorta del presidente della Repubblica Cecena e dei membri della sua famiglia); Ibragim-Bek Tagirov , ex agente dell'UBOP della GUVD della città di Mosca; D Aslanbek Temirov , nativo del villaggio Belgatoj del distretto di della Repubblica Cecena e Achmed Dzamichov , nativo del villaggio Zalukodes del distretto Zol'skij della Repubblica di Kabardino-Balkaria.

Inizialmente presentarono a i distintivi di servizio , in seguito lo colpirono alla testa con il calcio della pistola, lo portarono con la forza nel centro abitato Me (presso lo MKAD ) e lo gettarono nel sotterraneo della casa dell'uomo d'affari Nabi M. Secondo i dati investigativi dello FSB, l'uomo d'affari M. era stato in precedenza membro attivo di bande armate e nella sua casa sulla MKAD si detenevano periodicamente ostaggi.

Secondo i materiali del procedimento penale, da G pretesero 3 milioni di rubli o l'automobile Lexus nuova. Tra l'altro i poliziotti ceceni lo ammanettarono a un tavolo di ferro, lo picchiarono con rottami di ferro e lo violentarono con una stecca da biliardo. Quando l'ostaggio cessò di dare segni di vita, lo portarono di notte a Strogino e lo gettarono a una fermata dell'autobus. Due ore dopo un passante casuale vide e chiamò il Pronto Soccorso . I medici portarono la vittima alla rianimazione del 67° ospedale e stilarono una diagnosi sconsolante: "trauma cranico-cerebrale chiuso in forma di contusione del cervello ed emorragia subaracnoidea con sviluppo di sintomi focalizzati e cerebrali generali e danneggiamento interno dell'intestino retto (difetto alla parete anteriore dell'intestino retto)".

Per fortuna Grigorij sopravvisse e rese testimonianza. Una settimana dopo arrestarono i suoi sequestratori: gli Israilov (Adam e Cho -Achmed), Machmatmurziev, Musulaev, Tagirov, Temirov e Dzamichov. E tre giorni dopo per sospetta complicità arrestarono Zelimchan Israilov , agente investigativo incaricato del Centro per la garanzia della sicurezza delle persone oggetto di difesa statale del Ministero degli Interni ceceno (pistola Ste numero di serie SK 1055 K), Junus Rasuchad , sergente del reggimento dell'UVO [20] del Ministero degli Interni ceceno (pistola G -18 numero di serie 090676L), Muslim Kajgarov (anno di nascita 1990, nativo della Cecenia) e Michail Rabuev (anno di nascita 1990, nativo della Cecenia). A tutti loro fu formulata l'accusa di sequestro di persona, estorsione e lesioni personali gravi.

Grigorij e Valera l'Osseto

Abbiamo chiarito la personalità dell'ostaggio. In precedenza si occupava di furti di auto estere di lusso nella banda del nativo dell'Ossezia del Sud Valerij Ch. (Valera l'Osseto). Valera l'Osseto abita a Ljubercy e riceve ordini per furti di Lexus e Porsche e in seguito con la copertura di agenti delle strutture armate corrotti le sposta in Cecenia, Daghestan, Kabardino-Balkaria e Ossezia del Sud. Per esempio, nell'estate 2012 la banda rubò a Mosca presumibilmente dodici Lexus.

Nel 2005 per il furto della Mercedes della figlia di un alto funzionario fu condannato. Dopo la condanna si mise a lavorare e intese sposarsi di nuovo. Ma lo trovò Valera l'Osseto e propose per 18 mila dollari di rubare una Lexus per ordine di "un guerrigliero del Daghestan". si rifiutò e cacciò l'Osseto dall'ingresso. Allora l'Osseto decise di vendicarsi di lui e attrasse a partecipare alla cosa dei suoi conoscenti tra i poliziotti ceceni. A questi riferì che Grigorij rubava dieci auto estere al mese e non "scuciva" a nessuno.

Il 23 agosto 2011 Valera l'Osseto telefonò a Grigorij e fissò un "incontro" presso il centro commerciale "Dar'ja" sul viale Stroginskij, dove lo aspettavano le persone summenzionate.

Come già riferì la "Novaja gazeta", a Mosca è dislocata in pianta stabile la "sezione della capitale della scorta" di Kadyrov, che conta circa 30 persone. I combattenti sarebbero basati negli appartamenti del "President-Hotel", hanno armi automatiche, mezzi di comunicazione e le loro automobili sono equipaggiate con permessi speciale "per il non controllo".

La direzione operativa della sezione è esercitata dal tenente di polizia menzionato nella lista degli arrestati Zelimchan Israilov soprannominato Demonio (talvolta usa documenti a nome Bislan Chakimov). Per la capitale il Demonio si sposta su una Mercedes ML 500 targata R *** KR 150 RUS (la proprietaria è Natalija P., che abita a Mytišč i [23]) e godrebbe di legami con il governo.

Ricordiamo: per la prima volta il Demonio si mise in luce il 18 marzo 2007, quando nel centro di Mosca non dette strada al guidatore di un "modello nove" [24] Koč etkov. Com'è detto nel rapporto della polizia, "tra Israilov e Koč etkov scoppiò una rissa - in conseguenza quest'ultimo cadde, batté la testa sull'orlo di un marciapiede e morì sul colpo" (il procedimento penale fu presto chiuso).


In seguito - il 25 agosto 2008 - sul corso Novojasnevskij presso il caffè "Vosto kuchnja" durante un regolamento di conti armato Israilov ebbe una ferita da pallottola al petto e fu portato in ospedale. Oltre al demonio fu ferito l'agente investigativo incaricato Muschad e in rianimazione li portò D Machmatmurziev (entrambi sono menzionati nella lista degli arrestati per il sequestro di ). Dalla parte opposta furono feriti il nativo di Baku Mamedov e il moscovita Nikitin ( il procedimento penale fu chiuso ).

Il 5 gennaio 2009 Israilov già da solo usò la "Steč kin" di servizio: secondo la versione degli inquirenti, irruppe in un autobus che gli aveva tagliato la strada e sparò in una gamba all'autista Porš nev. A dire il vero, Porš nev non risultò timido e il Demonio le prese dal suo piè di porco (insieme al Demonio in automobile si trovava un agente investigativo incaricato della Direzione del Servizio di Sicurezza del Ministero degli Interni ceceno, il tenente di polizia Ismailov).


Il caso ebbe grande risonanza sociale, la dirigenza della Procura Generale in conversazioni personali con giornalisti della "Novaja gazeta" assicurò che il crimine non sarebbe rimasto impunito. Tuttavia il procedimento penale fu chiuso dalla Direzione Inquirente dello ZAO . Ed ecco la nuova clamorosa storia del rapimento e delle torture di .

Come andarono le indagini sul sequestro di Grigorij è necessario raccontare a parte. In primo luogo, il giorno dopo gli arresti alla Polizia Investigativa di Mosca e allo FSB giunse l'ex agente dell'UBOP della capitale A. (soprannominato Bandito, il cognome è noto alla redazione) e avrebbe alluso a possibili spiacevolezze, se gli arrestati fossero rimasti in prigione. In seguito dall'inquirente e poi alla Polizia Investigativa di Mosca e allo FSB comparvero dei visitatori da Groznyj e avrebbero proposto 3 milioni e 500 mila euro per la liberazione degli arrestati.

Facendo attenzione alle personalità degli arrestati e ai loro alti legami, il procedimento penale fu trasferito dalla Direzione Inquirente del Comitato Inquirente dello SZAO [28] della città di Mosca alla Prima Direzione per le indagini su casi particolarmente importanti della GSU [29] della città di Mosca. Inoltre il corso delle indagini fu preso sotto il controllo personale del capo del Comitato Inquirente Aleksandr Bastrykin.

Durante gli interrogatori gli arrestati assicurarono di non essere autori del crimine. Tuttavia le deposizioni dei testimoni e i dati dei billing dicono l'opposto. Tra l'altro su Valera l'Osseto ha reso testimonianza una vicina curiosa, che ha ricordato i suoi ospiti e le targhe delle automobili (dopo aver ricevuto minacce è stata messa sotto difesa statale).


Allora gli avvocati dei sospetti trovarono testimoni che affermarono che il giorno del sequestro di una parte degli arrestati si divertiva a un matrimonio in Cecenia e l'altra seppelliva un conoscente a Nal' . Tra l'altro agli inquirenti mostrarono perfino delle fotografie. Ma anche questo "alibi" si rivelò inventato: in Cecenia e nella Repubblica di Kabardino-Balkaria inviarono sotto scorta rafforzata di gruppi speciali un gruppo di inquirenti e di agenti dello FSB. Durante gli interrogatori i "testimoni" su confusero continuamente nelle deposizioni e le foto, come risultò, erano state fatte un anno prima.

Nel frattempo alla Procura Generale, al Comitato Inquirente, al Ministero degli Interni e alla Duma di Stato furono inviati decine di appelli con la richiesta di liberare "gli innocenti abitanti della Repubblica Cecena che lottano con la criminalità e che sono diventati ostaggi di agenti corrotti dello FSB e del Ministero degli Interni e dei nemici del presidente della Cecenia Ramzan Kadyrov". Purtroppo nel numero dei firmatari risultò un noto giornalista membro della Camera Sociale [31]. Ci mettemmo in contatto con il collega e questi non escluse di "aver potuto firmare automaticamente qualche lettera senza leggerla".


Ma nonostante contrasti e minacce, gli agenti investigativi erano certi che i criminali che avevano sequestrato avrebbero avuto la punizione meritata.

Ma quando il capo del Comitato Inquirente Russo Bastrykin cessò di chiedere i rapporti mensili sul corso delle indagini, l'inquirente ingiz Berikov , che conduceva il caso, fu sollevato dall'incarico. E subito dopo il sollevamento dall'incarico di Berikov furono messi in libertà il Demonio e altri quattro. E il 19 febbraio 2013 il procedimento penale fu inaspettatamente trasmesso dalla GSU della città di Mosca alla Direzione Inquirente dello CAO . Il nuovo inquirente qui cambiò le misure cautelari e gli ultimi sequestratori di furono rilasciati dal SIZO n° 6. Ricordiamo: il 1° vice presidente del Comitato Inquirente della Federazione Russa Vasilij Piskarev ancora poco tempo fa dichiarò in un'intervista che "tutti i criminali senza esclusione devono essere puniti e da noi non devono esserci intoccabili". Ma è risultato che adesso di far luce su ciò che è rimasto del caso è stato ordinato a un comune ispettore distrettuale.

- Sapete, il giorno in cui rilasciarono l'ultimo di loro, ci ubriacammo tutti noi della sezione, - sorride tristemente il colonnello R. - Ma al mattino scrivemmo un'informazione-memorandum al direttore dello FSB.

- E che successe poi? - ci interessiamo.

- Giunse l'assistente del direttore dello FSB e dichiarò che c'era un'indicazione dall'alto: "Non toccare l'entourage di Kadyrov fino alla fine dell'Olimpiade a Soč i". Dice, poi faremo i conti con loro.

- Aha, sopportiamo ancora per un anno e mezzo banditi nelle vie di Mosca armati di "Steč kin" e con distintivi del Ministero degli Interni? - ha aggiunto il maggiore N.

- Cosa siete intenzionati a fare poi?

- Per ora non entriamo in servizio. Ma forse dichiareremo lo sciopero della fame e appenderemo un cartello alla Lubjanka [33]?

Richieste pubbliche di informazioni

Al capo della Repubblica Cecena Kadyrov R.A.

Egregio Ramzan Achamtovič!

Le chiediamo di dare una valutazione delle informazioni contenute nell'articolo di S. Kanev.

Le persone menzionate sono effettivamente agenti della polizia della Repubblica Cecena inviati in trasferta a Mosca per garantire la Sua sicurezza?

Com'è possibile che agenti di polizia della Repubblica Cecena abbiano così enormi somme di denaro (vedi foto [34])?


Al presidente del Comitato Inquirente Russo A.I. Bastrykin

Egregio Aleksandr Ivanovič!

Le chiediamo di riferire: chi precisamente dette l'indicazione di liberare dagli arresti gli accusati di sequestro e torture? Su quali basi fu sollevato dall'incarico nel Comitato Inquirente l'inquirente Č ingiz Berikov? Perché non fu interrogato l'abitante del centro abitato Mešč erskij Nabi M., nella cui casa fu detenuto l'ostaggio?



Sergej Kanev, "Novaja gazeta", http://www.novayagazeta.ru/inquests/57374.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] Jurt è un termine di origine turca con cui si indicano i villaggi di origine cosacca e che è entrato nella toponomastica ufficiale (si vedano i villaggi ceceni di Alchan-Jurt, Beno-Jurt, Nožaj-Jurt, ecc.). Aggiungerlo a (Mosca) ne indica la "cecenizzazione". Moskva

[3] In origine erano dette così gli agenti della ČK - nello spelling russo Čė-Ka Črezvyčajnaja Komissija po bor'be s kontrrevoljucej i sabotažem ("Commissione Straordinaria per la lotta alla controrivoluzione e al sabotaggio"), la prima polizia politica sovietica e per estensione vengono definiti così gli agenti segreti.

[5] Viale della zona nord-orientale di Mosca.

[7] Villaggio della Cecenia orientale.

[11] Villaggio cosacco della Cecenia nord-orientale.

[12] Città della Cecenia centro-meridionale.

[15] Città della Cecenia centro-meridionale.

[16] Distretto della parte occidentale della Kabardino-Balkaria.

[18] Circa 75000 rubli.

[19] Quartiere della parte nord-occidentale di Mosca.

[21] GŠ sta per "Grjazev i Šipunov" (Grjazev e Šipunov), marca di armi russe.

[22] Città nei dintorni di Mosca.

[23] Città nei dintorni di Mosca.

[24] Nome popolare della Lada Samara.

[25] Via della parte meridionale di Mosca.

[30] Capitale della Kabardino-Balkaria.

[31] Organismo intermedio tra potere e società civile, privo di poteri reali.

[33] Nome popolare dell'edificio dei servizi segreti in piazza Lubjanskaja nel centro di Mosca.

[34] Non pubblico le foto per motivi tecnici, ma sono visibili nell'articolo originale da me linkato.


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