Magazine Diario personale

Cecil, the lion

Creato il 29 luglio 2015 da Catia D'Antoni @viaggingiro

Non può essere questo mi vien da pensare e da dire davanti al telegiornale.

Non può essere che un qualunque essere “umano” possa decidere della vita altrui, sia essa di un altro suo simile che di un quadrupede e che quadrupede poi!

Il cronista legge, narra con voce strana, quasi rotta dall’emozione, nel telegiornale della sera, non credo sia falsità giornalistica per fare “scena” è perché proprio la notizia è raccapricciante.

Siamo nello Zimbabwe, un Paese dove esistono ancora quadrupedi liberi, forse, di vivere e di riprodursi come meglio credono; è la loro vita, la loro Vita;
accade che anche lì arrivino i turisti, o per meglio dire i curiosi delle vite altrui, ma ognuno ha il suo modo di pensare e va rispettato; i turisti sono sacrosanti se restano tali.

Torniamo in Zimbabwe, andiamo a vedere come vivono i leoni, sì perché lì ci sono i leoni,
i leoni dalla criniera nera, stupendi esemplari rimasti in pochi;
lì vivono con le loro famiglie e felici di esser lì,

finché arriva l’uomo.

Proprio così, finché arriva poi l’uomo che devasta, rovina e uccide, ma non per fame né per necessità né per sopravvivenza: per stupidità.

Questo è accaduto al leone dalla criniera nera Cecil the lion, così lo avevano chiamato,
aveva una famiglia, una bella famiglia e dei cuccioli ora orfani di padre.

Cecil the lion aveva una famiglia e tu idiota sei andato a rompere questo incantesimo,
ché per me quello era: un incantesimo; forse tu uomo non hai una famiglia e non sai cosa significhi averne una, perché come l’idiota di Daniza hai agito per stupidità.

Invidia della bella famiglia? Nemmeno… vanità di foto.

È andata così.

I soldi non fanno la felicità, fanno la morte, la morte del leone dalla criniera nera, la morte di Cecil the lion.

Hai corrotto due guardie, ma che guardie sono se non stanno lì a guardianeggiare?
Hai corrotto due guardie, son bastati “solo” cinquantamila euro per attirare il leone con un’esca, certo è stato facile così; sarebbe stato più divertente senza esca, trovarlo vis a vis, da uomo a uomo quale credi di essere, affrontare e vincere.
Sai che soddisfazione? Una bella soddisfazione da uomo!

Invece no, il leone è stato attirato con un’esca e poi braccato e poi lo hai ucciso e poi lo hai pure decapitato.

Perché? Per scattare una foto, per immortalare te, l’uomo vincitore.
Ma vincitore di che?

Forse non sapevi che così facendo non avresti ucciso “solo” lui, il leone dalla criniera nera, forse no, o forse sì ma chissenefrega… del leone… vuoi mettere la foto con la testa del leone in mano da mostrare sul web?
Lo sapevi che ora i cuccioli verranno uccisi dagli altri leoni, dagli altri che prenderanno possesso del territorio e delle femmine?
Vorrei pensare che no, che non lo sapevi, ma anche così non riesco a discolparti di nulla.

La sai una cosa, “uomo”?
Ti ho cercato, proprio nel web, ho trovato tante tue foto con tanti altri esemplari meravigliosi, ma non sono riuscita a leggere nei tuoi occhi qualcosa di umano, né nel tuo sorriso; non riesco nemmeno a capire come fai ad avere amici e come fanno i tuoi amici ad esserti tali, se ne hai.
Ma più di ogni altra cosa, mi chiedo e ti giro la domanda: “come fai ad addormentarti senza rimorsi?”

Se sei un uomo, un essere umano, io non mi sento di essere un tuo simile.

Cecil… dall’alto perdona, se puoi, io non ci riesco.

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