Marie-Aude Murail:
Marie-Aude Murail è una scrittrice francese nata nel 1954, da padre poeta, mamma giornalista e con un fratello e una
sorella scrittori e un fratello compositore. Scrive dall’età di 13 anni e in Francia ha all’attivo centinaia di romanzi, soprattutto destinati ad un pubblico giovane, che inizia a pubblicare dopo la laurea in Lettere moderne.
Nel 2004 è promossa a Chevalier de la légion d’honneur per l’insieme delle sue opere per i ragazzi. In Italia la Giunti ha pubblicato 3 dei suoi romanzi più famosi (e più premiati): Oh, boy! Mio fratello Simple, Cécile – Il futuro è per tutti.
Sito: http://marieaude.murail.pagesperso-orange.fr/
Titolo: Cécile. Il futuro è per tutti (Vive la République!)
Autore: Marie-Aude Murail
Edito da: Giunti
Prezzo: 10,00€
Genere: Narrativa per la famiglia, Educativo
Pagine: 288
Voto:
Trama: Cécile Barrois è una giovane maestra alle prese con il suo primo giorno di scuola, in prima elementare.
E’ una ragazza timidissima, che a stento riesce a spiccicare due parole di seguito con qualsiasi altra persona con cui si trova a contatto. A questo punto il lettore sa già cosa aspettarsi dal seguito della storia:
c’è una maestra giovane e insicura, che molto probabilmente avrà a che fare con una classe indisciplinata e turbolenta, ma alla fine – grazie a questo incontro disastroso-salvifico con quegli studenti pestiferi, ne uscirà cambiata e cresciuta.
E allora il lettore si mette comodo perchè dall’inizio della storia ha già intuito la direzione della trama… Perciò accade all’improvviso che il tono in realtà cambi, che i bambini (presunte pesti) siano adorabili, che Cécile continua ad essere timidissima quasi fino alla fine e che veri protagonisti della storia siano una famiglia di Ivoriani.
Non Cécile, come recita il titolo italiano. Ma un po’ tutti, o forse ancora di più l’intero paese, come da titolo francese (Vive la République).
Opinione personale: Età consigliata per la lettura di questo libro è 11 anni. Credo che questo consiglio sia totalmente fuorviante. I bambini probabilmente lo leggerebbero e lo capirebbero, ok (anche se forse non del tutto), ma di sicuro una lettura del genere è un toccasana per gli adulti. La Murail decide di affrontare un tema abbastanza spinoso e delicato nel suo paese (come anche nel nostro), l’integrazione razziale, e fa interagire persone di tutte le età ed estrazioni sociali. Neanche per un attimo abbiamo la tentazione di pensare che questa storia finirà male, o che forse a determinati problemi non ci sia mai una soluzione semplice.
La Murail crede nel potere della letteratura e del romanzo. Crede nel lieto fine non come struttura conclusiva di un romanzo, messa lì per far felice e contenti i lettori grandi e piccini, ma perchè la letteratura deve offrire soluzioni alla vita. Ogni problema può essere risolto e la Murail ci prova anche qui, attraverso una maestra giovane e inesperta, un direttore che all’inizio ci spaventa (perchè all’inizio i nostri occhi sono quelli di Cécile, e ciò che spaventa lei, terrorizza anche noi), attraverso la sua famiglia e gli incontri casuali o meno che si ritrova a fare nella sua quotidianità. Questa scrittrice ci sa fare, e riesce a creare dei personaggi così vivi e così veri che ci sembra di aver parlato con loro, di conoscerli da sempre, per quanto ci risultano naturali.
E quando alla fine Cécile apre gli occhi e comincia ad aver meno paura di ciò che la circonda, i nostri occhi si aprono con lei, e anche noi ci ritroviamo a vedere la vita in maniera diversa. E ci ritroviamo a pensare che quel lieto fine che in un altro contesto ci avrebbe fatto storcere il naso, perchè troppo “facile” far terminare un romanzo così, ora è l’unica soluzione (più bella, più vera, più lieta) possibile.