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Cecília Meireles - Biografia

Creato il 19 agosto 2010 da Linda


Cecília Meireles - BiografiaCecília Meireles (Rio de Janeiro 1901-1964), una della più grandi voci poetiche della lingua portoghese, brasiliana dalle ascendenze portoghesi e azzorriane, ebbe un’infanzia precocemente segnata dalle perdite: all’età di tre anni era l’unica sopravvissuta tra madre, padre e tre fratelli. Fu cresciuta dalla nonna materna, figura leggendaria nel suo immaginario poetico, e si abituò sin dall’infanzia all’esercizio della solitudine. Questa infanzia di orfana diede alla poetessa, secondo quello che lei stessa più volte affermò, due cose che sembrano negative ma che per lei furono sempre positive: il silenzio e la solitudine. In questo clima si sviluppò tutta la sua arte.
Oltre all’attività letteraria in poesia e in prosa Cecília fu insegnante, giornalista, esperta di folclore, viaggiatrice (e non turista, come amava ricordare), autrice di letteratura per l’infanzia, traduttrice e disegnatrice.
Nel 1922 si sposò con il pittore portoghese Fernando Correia Dias, che si tolse la vita nel 1935.
Da questo matrimonio nacquero tre figlie.
La sua raccolta poetica Viagem riceve nel 1939 il premio dell’Accademia Brasiliana di Lettere. Dopo la morte le viene attribuito il premio Machado de Assis per l’insieme dell’opera.
Di grande significato nella sua vita furono i viaggi, materiale costante di ispirazione poetica e umana.
Elementi della sua poesia sono il mare, declinato in tutte le sue versioni, il tempo, nel suo disfarsi, e la solitudine, sotto forma di assenza.
La sua poesia risulta delicatamente femminile e audacemente intellettuale.
Aderì, in forma indipendente e personalissima, all’ala spiritualista del Modernismo brasiliano, risentendo sempre molto l’influenza del pensiero orientale, veicolato dalla lettura di Tagore.
La sua poetica fu sempre di unione, sia dal punto di vista dell’eterogeneità delle influenze e dell’indipendenza da scuole, che da quello contenutistico. Creò ponti e stabilì legami, tra uomo e uomo, tra uomo e mondo, con la complicità di un’atmosfera inconfondibile, spesso piena di tristezza e saudade.
Dal punto di vista formale la sua poesia, fortemente musicale, si caratterizza per ricchezza di ritmo e di lessico e per la felice modulazione di metri brevi, a cui spesso dà preferenza.
Delle ventotto raccolte contenute nell’ultima edizione completa delle sue poesie (edizione curata da Antonio Carlos Secchin ed edita a Rio de Janeiro nel 2001, in occasione del Centenario della nascita della poetessa), solo due sono state tradotte in italiano. La prima è Poemas Italianos, edita a cura di Edoardo Bizzarri, a São Paulo, nel 1968. La seconda ed ultima è invece opera di Mirella Abriani: si tratta di Mare assoluto e altre poesie, nel 1995, pubblicata sulla rivista "Poesia", n. 83, Crocetti Editore, Milano. Alcune poesie di quest’ultima raccolta nella stessa versione dell’Abriani si trovano poi in un’antologia di poesia femminile, "L’altro sguardo", 1996, di Mondadori. É sempre Mirella Abriani a tradurre una piccola silloge, ricavata da varie raccolte, e a pubblicarla su "Smerilliana", n. 1, Casta Diva, gennaio-giugno 2003.



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