Magazine Salute e Benessere

Cecina, 10 novembre 2010: Psico-bio-genealogia

Da Giovannipelosini

Cecina, 10 novembre 2010: Psico-bio-genealogiaL’Associazione Culturale Aruspicina

e la Biblioteca Comunale di Cecina

invitano alla presentazione del libro

Psico-Bio-Genealogia

Le origini della malattia

Mercoledì 10 novembre, ore 17.30

Cecina, Biblioteca Comunale, V. Corsini 7

Sarà presente l’autore Antonio Bertoli

Introduce il prof. Giovanni Pelosini

Modera e interviene la dr. Maria Meini

 

Ci sono intrecci, relazioni e influenze che collegano un individuo alla sua famiglia, alla società in cui nasce e alla cultura di cui fa parte e, infine, alla specie biologica cui appartiene. È a partire da questa fitta rete che spesso hanno origine i problemi della persona – insoddisfazione, difficoltà nei rapporti, problemi di lavoro o di coppia, disagi o malattie fisiche. Questa trama però è inconscia e proprio per questo difficilmente individuabile, ma portarla a livello di coscienza è indispensabile per uscire dal circolo vizioso del malessere e per educare l’inconscio affinché non torni a ripetere e radicalizzare ciò che ha imparato nel corso delle generazioni precedenti e della sua stessa biografia. Questo è l’obiettivo della Psico-Bio-Genealogia che fonde, all’interno di un percorso organico, la Psicogenealogia e la Nuova Medicina di R.G.Hamer, partendo dalla convinzione che proprio l’albero genealogico – ovvero la tipizzazione degli archetipi primari maschile e femminile, che definisce nella sostanza ogni persona – costituisca la base di nevrosi, ossessioni e di molte malattie. In sostanza tutti ereditiamo un’impronta psichica, una sorta di prigione che non siamo coscienti di possedere. Ed è proprio da qui che nascono quei conflitti che si traducono in disagio. Da dove parte quindi l’approccio terapeutico della Psico-Bio-Genealogia? Dalla presa di coscienza del conflitto, così come nella Nuova Medicina e nella Psicogenealogia e, contemporaneamente, dalla necessità di far emergere l’origine vera, profonda e genealogica del disagio. Ed è qui che trovano spazio gli atti paradossali o psicomagici, che l’autore descrive e propone nell’ultima parte del libro, traendo ispirazione da grandi maestri come M. Erickson, J. Haley o A. Jodorowsky.


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