Ceice ed Alcione erano due coniugi reali della Tracia. Alcione era figlia di Eolo, il dio del vento mentre Ceice era figlio di Fosforo, la stella del mattino.
La loro vicenda viene rievocata da Apollodoro il quale narrava di quanto essi fossero talmente innamorati e legati l'uno all'altra da osare paragonarsi alla celebre coppia di coniugi dell'Olimpo Zeus ed Era. Tale azzardo però non fu gradito dal padre degli dei tanto che Zeus decise di tramutare Ceice in gabbiano ed Alcione in un martinpescatore.
La vicenda viene riportata anche da Ovidio nelle sue Metamorfosi, opera in cui la storia si arricchisce di alcuni particolari. Pare infatti che Alcione provasse da tempo delle strane sensazioni, come oscuri presentimenti quando Ceice decise comunque di partire per mare. Gli infausti sentimenti della donna trovarono triste conferma quando Ceice rimase vittima di una tempesta a causa della quale morì.
I presagi per Alcione però non erano ancora finiti e la notte stessa Ceice le apparì in sogno mettendola a conoscenza della sua tragica sorte. Quando, il mattino seguente, Alcione trovò sulla spiaggia il corpo senza vita dell'amato marito, il dolore fu talmente forte che ella si tramutò in un uccello in grado di emettere tristi suoni lamentosi.
A questo spettacolo, anche gli dei si mossero a compassione e, in un estremo atto di carità, permisero che anche Ceice si tramutasse in uccello. Marito e moglie furono così nuovamente insieme e felici.