Celafara’ il biondo Julian a spuntarla con la CIA? Celafara’ il bitumato Mussoloni a rimanere in sella?
Se non fosse una commedia, questa vita, sarebbe davvero avvincente.
Di Wikileaks e del biondo non si e’ parlato un gran che da queste parti. La verita’ e’ che non si sa da dove cominciare. Per ora l’unica cosa certa e’ che Julian Assange e’ stato arrestato per l’unico rapporto che non ha reso noto.
Se lo share conta ancora qualcosa a questo mondo, celafara’.
Del gran bazar capitolino apertosi in occasione della votazione di fiducia (o sfiducia, dipende dai punti di vista) al governo prevista alla Camera per il 14 dicembre si parla diffusamente su tutte le prime pagine. Tutti imborotalcati a ripetere: “Ma che vergogna. Ma che vergogna.”
“Macche’ vergogna!” dico io. Nell’emiciclo si mercanteggia da ambo le parti. Cos’e’? Pensate che i saltaquaglisti votino gratis per gli altri e a pagamento per Mussoloni? Mavala’. Votano per chi paga di piu’.
E’ tutto un merdaio? Si’. Lo sappiamo? Si’. L’abbiamo detto e ripetuto? Si’.
Allora risparmiamoci i piagnistei sulla dipartita della democrazia; l’8 settembre abbiamo passato il 67° anniversario dalla sua morte e certi incorreggibili pro-vita la credono ancora in coma. L’e’ morta! Subito, durante il parto. Dopo 67 anni possiamo accettarlo come un fatto assodato.
La domanda a cui rispondere e’: quale tra i due contendenti (fiducisti-sfiducisti) e’ il piu’ dotato in quanto a spirito mercantile? Chi il piu’ adatto a calcare il semi-girone dantesco romano in questo frangente di smazzettamenti?
Da una parte c’e’ il PD (Presunzione D’opposizione, Partito dei Depressi, Patetici Doppiogiochisti, Per Dindirindina, chiamatelo come vi pare ma nulla che faccia rima con Cesenatico) e c’e’ Tonino Di Peltro con l’Italia dei Valori bollati. I due insieme fanno – in assenza di defezioni - 230 seggi.
Dall’altra c’e’ lui, il miglior piazzista italiano degli ultimi 150 anni, con il Condor e i suoi irriducibili. Insieme fanno 294 seggi.
Sulla bancarella ci sono 106 pupazzetti. Chi completera’ la collezione per primo?
Allora... chi la spunta? Ci sono dubbi?
Ebbene, se proprio non riuscite a farvene una ragione, leggete cosa ne scrive oggi Vittorio Zucconi, un signore che tiene un blog che s’intitola Tempo Reale e nelle pause manda avanti un giornale. Di solito al Mussoloni gliene canta in tutte le chiavi, oggi no.
Poi ci sarebbe l’altra versione, quella un po’ piu’ complicata, secondo cui Mussoloni lo potrebbero buttar giu’ quando vogliono ma – con la scusa che se molla salta lo scudo – lo lasciano li’ a smazzarsi la crisi e il ’68 che ne seguira’, per poi subentrare a babbo morto con un governo tecnico d’unita’ nazionale con Prezzemolo al volante (e chi altrimenti?). Li’ ci sara’ davvero da toccarsi le olive.
Ed ora tutti sul divano, perche’ da qui al 14 dicembre assisteremo al cabaret delle scuse ardite che giustificheranno i salti della quaglia, gli smarcamenti, i ravvedimenti maldestri, le scissioni inevitabili, le partenze e i ritorni. Quale sara’ la scusa piu’ gettonata?
Il bene del Paese? Il vincolo di mandato che anche la Costituzione dice che non c’e’ e allora si puo’ fare di tutto? Il senso di responsabilita’ nazionale? Un qualche interesse locale? Il rispetto della volonta’ popolare? Si e’ sempre fatto cosi’?
Andamento del prezzo dell'oro
Celafara’, costi quel che costi, ma sforziamoci di vederla in positivo: quando andremo giu’ come la Grecia e l’Irlanda sara’ Mussoloni a dircelo a reti unificate. Meglio lui – che e’ un personaggio quasi credibile - piuttosto che un Comunista Rosso Ferrari.Pss... Nell’attesa del crack, non prendete cantonate, non ritirate i vostri soldi dalle banche. Anzi, rendeteglieli e in cambio fatevi dare oro, se ne trovate ancora.
Wikio