«Ed ecco il giovane Umberto, risvegliatore di anime ed operaio egli stesso, nei centri operai del Nord e del Sud America. L’eterno dissidio e il contrasto fra i due elementi dell’economia sociale, fra il Capitale e il Lavoro, nessuno più di lui li sentì urlare, implacati e tragici, nel profondo dell’anima, e nessuno più di lui seppe conciliarli. Ma Umberto Postiglione non è il cliché del demagogo ciarlatanesco di nostra conoscenza, che vende frottole per farsi una posizione sociale. Egli è convinto di quello che dice e crede a quello che inculca: Egli ha una fede: la fede in un mondo migliore per i lavoratori, la fede nell’avvenire degli uomini che, figli dello stesso Dio, dovranno amarsi e vivere come fratelli. Il suo anarchismo idealista è, sempre, anch’esso, espressione di bontà».