L’esame del sangue sarebbe sufficiente ad identificare la presenza della malattia ancora prima di quanto avverrebbe attualmente grazie al ricorso a test diagnostici specifici.
La chiave per riconoscere la malattia si chiama VP7, ed è una proteina che stimola la produzione di anticorpi specifici in seguito all’infezione da Rotavirus. Questo tipo di anticorpi vengono prodotti solamente nelle persone affette da celiachia e non nei soggetti sani. Con un semplice esame del sangue, quindi, si pu sperare di individuare la patologia, ben prima che i normali esami come la rilevazione della transglutaminasi risultino positivi.
In Italia sono 135.800 le persone che soffrono di celiachia , con un incremento annuo del 19%. E’ una patologia a predisposizione genetica che, per il momento, si cura solo con la dieta, eliminando il glutine.
La celiachia è una malattia autoimmune dell’intestino tenue, che si verifica in individui di tutte le età, geneticamente predisposti. La celiachia è causata da una reazione alla gliadina, una prolammina (proteina del glutine) presente nel grano e da proteine simili che si trovano in altri cereali comuni, quali orzo e segala.
La dieta senza glutine è l’unica terapia sin’ora esistente anche se si stanno studiando altre strategie terapeutiche. La dieta priva di glutine deve essere molto rigorosa poiché bastano minime quantità per impedire il miglioramento e questa deve essere seguita scrupolosamente per tutta la vita.