- Connacht 31 - 25 Benetton Treviso, il racconto di Zamax - Ho seguito la partita in diretta alla radio su Galway Bay FM. Nel radiocronista (eccellente il suo lavoro, il suo e quello del collega cui lasciava spazio per i commenti, roba da BBC, sorprendente per una piccola radio regionale) ho riconosciuto subito il giornalista che era al mio fianco all’andata al Monigo, e con il quale alla fine della partita avevo scambiato due chiacchiere.
Una partita dai due volti. I primi venti minuti in cui Treviso si è fatta sorprendere, e non ci ha capito nulla. I restanti sessanta in cui Treviso ha dominato territorialmente, grazie ad una mischia la cui supremazia si è fatta sempre più schiacciante e ad una touche sempre sicura. Inizio tragico: subito due mete, di Nathan e Murphy, e cartellino giallo per Vosawai, per un placcaggio alto, credo. Sintomo, evidentemente, che i trevigiani si sono fatti trovare impreparati di fronte all’aggressività del Connacht, e sul momento non hanno saputo opporre che un agonismo disordinato. Insomma, i westerners già cominciavano a pensare al bonus. Il risultato, ad un certo punto, è di 18-0. Ma appena hanno tirato il classico respiro dopo le due mete (errore subito sottolineato dai radiocronisti), Treviso ha potuto mettere in mostra la forza del proprio pack, e in pratica ha messo le tende nella metà campo avversaria fino alla fine del match. I calci di liberazione irlandesi finivano regolarmente nelle mani di Brendan Williams che seminava il panico colle sue incursioni. Treviso però faceva veramente troppi errori di handling e falli stupidi, derivanti dalla voglia non ben governata di recuperare. Comunque sono arrivate già nel primo tempo due mete, tutte e due dopo che Treviso era entrata nei 22 grazie alle maul e ai pick and drive. Sepe, a quanto pare, ha approfittato di un errore d’intesa fra due giocatori del Connacht (uno era Carr) dopo che gli avanti trevigiani avevano perso la palla a pochi metri dalla meta. Poi Vosawai aveva schiacciato in meta dopo un’avanzata in mischia ordinata dei trevigiani. Però che i trevigiani troppo baldanzosi non sapevano tenere la disciplina. Fatto sta che un Keatly quasi infallibile dalla piazzola (al contrario di De Waal) portava nella saccoccia del Connacht nel primo tempo dodici punti dai calci piazzati in aggiunta a quelli delle mete e ad una trasformazione. (Treviso riusciva perfino a fare fallo in una mischia ordinata che dominava. Sempre che non fosse l’arbitro Knox a sbagliare. Anche i radiocronisti irlandesi erano sorpresi: tanto era il dominio della mischia trevigiana, che di primo acchito pensavano a punizioni contro il Connacht.) E così il primo tempo finiva sul 24-12.
Il secondo tempo cominciava com’era finito il primo, col Treviso accampata nella metà campo irlandese. Cinque minuti di assalti con la meta a portata di mano non portavano però a nulla, e in un contrattacco irlandese un calcetto destinato a finire nelle mani di Williams beffava l’estremo trevigiano con un rimbalzo beffardo di cui era lesto ad approfittare Tuhoy che andava a schiacciare in mezzo ai pali. 31-12, una mazzata. Treviso continuava però a ruminare il suo rugby e a dominare in mischia. Due calci piazzati di De Waal portavano il risultato sul 31-18. A cinque minuti dalla fine Treviso veniva premiata con una meta tecnica questa volta pazientemente cercata: la mischia irlandese era annichilita, O’Connor castigato col cartellino giallo. Il risultato 31-25 a quattro minuti dalla fine e Treviso con l’uomo in più. Ma non trovava la lucidità, o la forza, necessaria per ricominciare a risalire con pazienza il campo di gioco, e perdeva il controllo dell’ovale cercando la manovra aperta, con un grossissimo respiro di sollievo da parte irlandese, che a quel punto tentavano con poca convinzione di arrivare perfino al bonus. Niente da fare. Sarebbe stata una beffa troppo grossa per Treviso.
Gioco tattico al piede nelle prime fasi che però si interrompe per un fallo sulla linea di metà campo che permette agli irlandesi di trovare una touche ai 5 metri. La difesa ospite resiste al tentativo di maul, ma dopo tre fasi di gioco Tom Court riesce a sfondare e schiacciare in meta al 3’. La trasformazione del sudafricano Pienaar sbatte contro il palo. La partenza dell’Ulster è comunque lanciatissima e al 7’ non basta un gran placcaggio di Pratichetti su Wallace per fermare l’avanzata dei padroni di casa, che riescono a riciclare il pallone e aprire al largo per lo sprint vincente di Gilroy, che vale la seconda meta. Questa volta la trasformazione di Pienaar centra i pali per il 12-0. Pienaar mette altri tre punti sul tabellone al 14’ con un facile piazzato da posizione centrale. Ulster continua a premere ma non sfonda e passata metà tempo sono gli Aironi che provano a farsi vedere in avanti con un lungo break di Nick Williams che però non ha seguito.
Ma per lo meno, gli Aironi tentano di darsi una scossa nonché un battito d’ali e si riaffacciano in avanti grazie a un buon calcio di Demas che costringe D’Arcy a rifugiarsi in touche. Dalla rimessa l’attacco degli Aironi si guadagna una punizione che Bocchino trasforma per i primi punti del Montepaschi: 15-3 al 31’. Poco dopo Pienaar manda invece sull’esterno del palo una punizione centrale da oltre 30 metri.
La franchigia italiana a questo punto pesca il bottino pieno. E’ un’ottima azione corale multifase a permettere al Montepaschi di risalire il campo e poi mandare in meta James Marshall, schierato ad estremo da coach Rowland Phillips, che sprinta al largo e finisce a schiacciare praticamente in mezzo ai pali. Bocchino trasforma e fa 15-10 al 41’ (nella foto, dal sito degli Aironi). Prima del riposo i padroni di casa hanno però un’altra grossa occasione. Il passaggio basso di Travagli costringe Demas ad annullare, ma dalla mischia ai 5 metri i padroni di casa non sfondano grazie alla difesa del Montepaschi, che conserva così lo svantaggio di 5 punti grazie alla grande reazione dopo l’affanno dei primi minuti.
Tornati dagli spogliatoi, gli Aironi si rimettono a giocare e dopo due minuti hanno l’opportunità di andare di nuovo in meta. Demas dentro i propri 22 intercetta il passaggio di Paul Marshall e può involarsi in campo aperto, ma a 10 metri dalla meta Pienaar con una francesina lo ferma. Un minuto dopo il calcetto a seguire di Marshall è leggermente troppo lungo per Robertson. Al 13’ il piede di Travagli e la pressione di Robertson su Gilroy regalano un’altra touche ai 5 metri agli Aironi, che organizzano la maul ed entrano in area di meta ma senza schiacciare l’ovale per l’arbitro Hodges.
Si torna in touche dopo il fallo della mischia irlandese, Furno porta giù il pallone a due mani, gli Aironi provano ancora ad organizzare una maul che Muller ferma di nuovo fallosamente. Il capitano dell’Ulster viene punito con il giallo (16’). E i particolari fanno la differenza, perché nonostante l’uomo in più e l’abbrivio preso, i mantovani non passano. Al contrario, un fallo di Furno in rimessa laterale consegna a Pienaar un piazzato dai 22 che l’ex Springbok trasforma per il 18-10 Ulster al 23’.
Tebaldi, appena entrato, rinuncia ad un calcio facile per provare ad attaccare ma ancora una volta la difesa dell’Ulster ha la meglio, mentre alla mezz’ora è Spence ad anticipare Robertson prima che l’ala riesca a raggiungere il suo stesso calcetto. Al 34’ è invece l’Ulster a marcare ancora con Fitzpatrick, dopo una serie di raccogli e vai. Pienaar sbaglia ancora la trasformazione, 23-10 Ulster.
I mantovani ci riprovano più volte, prima con una ripartenza, ma il passaggio di D’Apice verso Robertson è in avanti. Poi con Williams che parte dalla base della mischia a 5 metri, ma in area di meta non riesce a schiacciare. Storia che si ripete anche sugli sviluppi della mischia successiva. Il Montepaschi si piazza a ridosso della linea di meta, guadagna ancora un paio di touche ma non riesce a completare la mole di lavoro. Succede così anche con l’ultimo pallone della partita: tante fasi, attacchi a testa bassa, poi a un metro dalla linea il pallone che cade in avanti.
(Fonte: Matteo Pia, ufficio stampa Aironi).