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Cena all'africana /Giallo Tanzania

Creato il 15 ottobre 2014 da Marianna06

 

 

Africa13

 

Henning, Kurt e Zoe ,in serata, una volta incontratisi,  decidono questa volta per una cenetta  all’africana.

Si avviano, così ,da un noto ristoratore sulla spiaggia di Bagamoyo.

Ce ne sono alcuni, infatti, che sono davvero molto capaci nell’accoglienza.

Di quelli, insomma, che sono  abili a creare atmosfere suggestive ad uso del turista.

E Kurt pensa che  è proprio l’ideale per non incontrare notabili del luogo.

Il buio della notte africana, oltre che dalla cupola di una miriade di stelle lucenti e vicinissime, è rotta in quest’ora da grandi candele, racchiuse in bocce di vetro bombate e poggiate su alte colonne infisse nel prato antistante la spiaggia.

Una leggera brezza marina accarezza piacevolmente l’aria e scaccia l’afa del giorno.

Quella che non dà mai tregua agli abitanti anche quando  condizionatori e  pale sono in funzione.

Il tavolo riservato, previo telefonata di Henning, è già allestito con il necessario : un cestello con ghiaccio e due bottiglie di Ferrari, un vassoio di ananas, di mango, di papaia e di altri frutti esotici. Tutti,com’è d’uso, tagliati a pezzettoni.

E ancora bibite analcoliche coloratissime a volontà, flut di cristallo su una candida tovaglia di lino e tre grandi vassoi in ceramica artigianale, che i camerieri hanno servito,  che sono , sì e no, appena pochi minuti dall’arrivo degli ospiti.

Riso all’africana molto speziato, spezzatino di vacca ben cotto e condito con salsa verde. Pollo trifolato e verdure miste grigliate.

Kurt entra subito in argomento, dopo il brindisi benaugurante ai suoi amici.

Com’è stato possibile, Zoe, che tu sia caduta nella rete di Julius e del dottor Wung? - domanda.

Il tuo posto di lavoro era garantito anche senza il loro appoggio…perché sei stata così ingenua?

Non è proprio così, Kurt- replica la donna.

Sono potenti e hanno amici potenti- continua.

Mi avrebbero fatto fuori letteralmente- sottolinea la tedesca. E io non volevo.

E da lì parte per iniziare a spiegare con dovizia di particolari di che razza sono i due loschi figuri.

Intrallazzatori. Corruttori. Ladri. E chi più ne ha, più ne metta.

E i politici, poi, sono in simbiosi con loro.

Quanto al suo rapporto con Julius non nasconde a Kurt che lui, il Direttore, inizialmente è stato straordinario nel fingersi innamorato pazzo di lei e con una corte serratissima.

Salvo poi cambiare musica una volta che la donna ha ceduto.

Perciò, caro Kurt,  tutto verrà insabbiato- dice Zoe.

Per qualche tempo si fingerà anche una specie d’inchiesta. Cadranno magari teste. Teste di poco conto. Ma successivamente si ritornerà a come prima- stanne pur certo, amico mio.

Zoe,sul nervosetto, è come un fiume in piena.

Kurt l’ascolta e gli ritorna in mente come in una sequenza filmica l’accaduto nell’ufficio del ministro.

E, poi, ciò che ha visto al commissariato di polizia.

Zoe sta dicendo proprio il vero- pensa intanto tra sé e sé.

Pertanto l’unico da farsi è quello di osservare le loro mosse senza contare molto neanche sull’impegno dei poliziotti locali.

E, soprattutto, lasciare perdere le famiglie bisognose, disponibili a fornire i cadaveri dei loro cari per una manciata irrisoria di banconote.

Il dottor Wung si arrangi per le sue lezioni di anatomia- completa a voce alta Henning.

E Zoe cara, cerca di ascoltare-te ne prego- il nostro consiglio.

Una rumba congolese, nel mentre, induce molti degli ospiti della notte a lanciarsi immediatamente nelle danze.

Uno spettacolo difficile da dimenticare tanto è vitale.

E Kurt invita Zoe che, pensierosa, declina l’invito.

Henning, intanto ha acceso il suo sigaro, un “avana” molto pregiato,dono di alcuni amici della zona  e corre col pensiero alla “sua” francesina.

Peccato, che avesse un impegno- ripete a se stesso- distratto tuttavia dal travolgente ritmo della musica e dalle danze prive d’inibizione dei ballerini in pista.

 

   (continua…)

             a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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