Cena di classe (1)

Sono appena tornato dalla cena di classe. Sebbene a circa un'ora dall'appuntamento,  fortunatamente alla fine sono arrivati quasi tutti. Abbiamo mangiato, bevuto, riso, pizza, pasta, basta, rievocato alcuni momenti "topici" dei cinque anni che furono. Momenti di allegria, spesi a ricordare tiri mancini giocati a prof e compagni, viaggi d(')istruzione, gaffe memorabili. Si rinsaldano vecchie amicizie, schioccano baci, nascono racconti, ci si aggiorna sulle ultime news dell'altro. Osservo quanto alcune persone sono cambiate, tento di riconoscere in loro qualcosa di familiare; spesso ciò è possibile, altre volte un po' meno.
Inevitabilmente, fra una battuta e l'altra, riaffiorano anche antichi rancori fra certe persone, pregiudizi ormai inguaribili, mezze voci insanabili (o forse non solo esse sono tali?); le sento, ma faccio buon viso a cattivo gioco, per non troppo ferire altri, per non troppo esser ferito. Al contrario le serbo e le porto con me, non dimenticandomene; perché un giorno, non da me, non da altri, verrà dato a ciascuno il suo.
A prescindere da queste cose, è stata un'esperienza piacevole riscoprire come ancora siamo capaci di essere una "classe", e di avere ancora molte più cose in comune di quanto pensassimo, anche più dei nostri vecchi ricordi del tipo: "Dai, un giorno ripenseremo a questo momento e ne rideremo assieme". Ecco, quel tempo è arrivato.