Come sempre la frequentazione de “La Fabbrica dell’Esperienza” è una avventura che lascia il segno, un godimento dello spazio artistico inteso in senso lato, in cui tutte le forme artistiche (teatro, letteratura, poesia, arte, musica) si coagulano in un unicum senza fine. E in uno spazio simile in compagnia delle parole e del calore umano dei frequentanti non si può certo rimanere delusi.
Un plauso a chi fra immani sforzi riesce in questo nostro Paese fatto di vacuità, piattezza, scempiaggine, a mantenere vivo l’interesse per la cultura e ad alimentare relazioni interpersonali ormai svanite nella solitudine egoistica degli “italioti pecoroni”.









