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"Cenere" di Robert Walser / Il mondo è in una valigia / Spazio Riflessione

Creato il 31 gennaio 2013 da Marianna06

Robert_Walser

 

“Se soffiamo sulla cenere non c’è assolutamente nulla in essa che opponga resistenza per non volarsene via in un baleno. La cenere rappresenta in sé l’umiltà, l’insignificante, l’assenza di valore. E, ciò che  è ancora più bello: essa stessa è pervasa dalla convinzione di non valere nulla. Si può essere più inconsistenti, più deboli, più inetti della cenere? E’ davvero difficile. Certo che no. La cenere è priva di carattere, e dal legno di qualsiasi essenza è ancora più lontana di quanto non lo sia lo scoramento dall’euforia. Dove vi è cenere, non vi è in fondo proprio nulla. Metti il piede sulla cenere, e quasi non ti accorgerai di aver calcato qualcosa.”.

 

Robert Walser (1878-1956) come il suo “omologo”, lo scrittore russo Nicolaj Gogol.

Entrambi, scrive il critico W.G.Sebald nella  raccolta di saggi “Soggiorno in una casa di campagna”, edito da Adelphi,  perdono gradualmente la capacità di focalizzare lo sguardo sul centro della narrazione e finiscono con l’invaghirsi del mondo quasi coatto delle creature irreali, che si presentano alla periferia del loro campo visivo.

 A Walser interessano le “scosse” ai margini della coscienza, il corrugamento, che si produce sul terreno dei suoi pensieri e delle sue emozioni.

 

   a cura di  Marianna Micheluzzi  (Ukundimana)

 

  

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