Cenerentola? Meglio “Leggenda di un Amore”

Creato il 28 marzo 2015 da Marianocervone @marianocervone
Vedere l’ultima trasposizione cinematografica di Cenerentola dopo aver visto l’ennesima replica in TV di Pretty Woman è sicuramente puro masochismo. Con un franchise iniziato nel 1996, con La Carica dei 101, quando Glenn Close diede il volto alla mitica Crudelia Demon dell’omonimo cartoon del ‘61 nel primo film prodotto dalla stessa Walt Disney, quello dei live-action è diventato un vero e proprio fenomeno cinematografico soltanto a partire dal 2010 con Alice in Wonderland del visionario Tim Burton, e un camaleontico Johnny Depp nei panni del Cappellaio Matto. Da allora sono stati tanti i film-evento che hanno dato anima, e soprattutto corpo, ai disegni delle favole Disney: dall’attesissimo Maleficent con una straordinaria Angelina Jolie nelle vesti della strega Malefica, all’ultimo, Cenerentola, e se il 3D non è più una componente necessaria per garantirne il successo al botteghino, sono sempre più spesso invece i ruoli delle cattive quelli più ambiti e che maggiormente attirano l’attenzione. Julia Roberts, Charlize Theron, Meryl Streep sono solo alcuni dei volti da Oscar che si sono trasformati in vere e proprie icone viventi del cinema contemporaneo, interpretando le versioni in carne ed ossa delle perfide dei cartoni animati. Ultima ad aggiungersi a questo parterre di streghe da Oscar, è Cate Blanchett, che di statuette ne ha vinte tre, nell’ultimo live-action della casa di Topolino, dedicato a la favola delle favole, Cenerentola o meglio, per citare proprio Pretty Woman, “quella gran cu*o di Cenerentola”. A metà strada tra la versione fiabesca ed una reale, il film della Disney pare non saper bene che strada prendere, e se qui topolini, cani, gatti e oche qui non parlano, hanno ugualmente quell’arguzia di aiutare la loro scialba beniamina, interpretata da Lily James, nota al pubblico italiano per il suo ruolo di Lady Rose nel serial Downton Abbey, che trova nel volto di Helena Bonham Carter la sua magica e un po’ pasticciona fata madrina. Se il cartone animato Disney del 1950 trova l’epilogo nel ballo di corte, il film va oltre e, dopo il fatidico incontro ufficiale con il Principe (Richard Madden, volto del serial Il Trono di Spade), aggiunge un tono parodistico alla prova della scarpetta. Il film tuttavia non decolla, e se Maleficent lo scorso anno ambiva almeno a dare una nuova lettura (anche qui poco riuscita) alla favola de La Bella Addormentata nel bosco, Cenerentola invece risulta molto più favolistico, poco credibile e a tratti sciocco. Persino l’omonima fiction RAI con Vanessa Hessler del 2011 era meglio, e aveva almeno il pregio di un bel main theme originale (When will you see), che accompagnava le scene cruciali. Ad oggi la trasposizione migliore, benché romanzata, resta Leggenda di un Amore, film del 1998 con Drew Barrymore e una straordinaria Anjelica Huston nel ruolo di matrigna cattiva. 

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