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Cenone di Natale

Creato il 24 dicembre 2015 da Cobain86

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Se non lo dovete preparare voi, siete già a buon punto: avete delegato un compito oneroso e siete tranquilli e rilassati.

Se invece siete voi i cuochi, gli artefici, i grandi burattinai della grande cena calma e disciplina. Se state leggendo questo articolo vuol dire che vi siete svegliati presto, quindi non è ancora tutto perduto.

Una volta stabilite le ricette da fare controllate se in casa avete tutto: in caso contrario corrompete vostro nipote con lo scooter (truccato artigianalmente da zio Pino) e fategli acquistare le reliquie mancanti, onde evitare che tutto vada rovinato.

Mentre il baldo giovane incespica e saltella gaiamente nell’iper o nel mercato rionale voi sistemate casa: una cucina ordinata è un campo di battaglia, tutto dev’essere al suo posto e pronto per esser utilizzato. Non sono concesse distrazioni e tantomeno errori.

Nel caso vogliate fare i cappelletti in brodo vi servirà un cappone: se ne avete alcuni dietro casa la soluzione è presto detta:

  • Rincorrere il malcapitato a mani nude/sudate/appiccicaticce/ con una mannaia urlando “Sarai mio entro l’ora di pranzo” in pantofole e grembiule del tipo “Baciate la cuoca”, con il classico sfondo della ragazza nuda;
  • Minare il campo di raudi e mefisto manna sperando che l’infausto pollo cada in fallo;
  • Prendere la carabina (che nessuno utilizza più dal ’52) e caricare pallettoni del 12, puntando (oltre che al cappone) alla parabola nuova del vicino, che vi sta tanto sulle balle.

Una volta preparato il ripieno del cappelletto (chi ci mette il prosciutto, chi la carne: ognuno ha la sua ricetta) bisogna correre come pantegane in calore affinchè lo sfoglio (rigorosamente fatto a mano o preso della Buitoni e scongelato) non diventi più secco del deserto del Sahara. Se le vostre mani non sono veloci come le vostre parole stirate la pasta a macchina col motorino incorporato (così verrà fine fine e voi farete bella figura): meno fatica e risultato più che soddisfacente.

Dopo aver vergato a sangue il ragazzino per il ritardo (dovuto alle riviste sconce del giornalaio) iniziate a preparare il pesce come secondo. Se avete una guida esperta e/o l’avete già fatto ok, altrimenti lasciate perdere: il pesce è capace di tirar fuori da molti di noi le bestemmie più inaudite (a causa del lavoro, dei tempi di preparazione e della pazienza necessaria).

Ricordatevi, una volta a tavola, le basilari regole che ogni buon cuoco conosce:

  • Chi mangia molto spesso non sa quanto hai lavorato. Non influenzarlo e lascia che il suo giudizio sia sincero
  • Se le persone chiedono il bis= piatto buono (in alternativa pozzi senza fondo). Se le persone chiedono la portata successiva, non indagate: perfino il vostro gatto si sente male.
  • Forchette e coltelli sono armi contundenti. Salvo provocazione, non usatele.
  • In Giappone il rutto a fine pasto è indice di alto gradimento delle portate. In Italia no: regolatevi.
  • Se una persona sta bevendo più di 3 litri d’acqua a portata non è colpa sua: il peperoncino va usato a piccole dosi e spolverato sul piatto.
  • Dopo il terzo pugno sul tavolo in noce non è uno scarafaggio che sta schiacciando zio Pino: vuole solo prender parola.
  • Inserire un forte purgante nella torta per zia Iolanda e lo zio Nando, forte bestemmiatore e scanzonato burlone, non è reato: richiede solo un bagno libero.

Consigli per l’apertura dei regali:

  • Apriteli con calma e delicatamente. Se avvertite anche solo un sussurro del tipo “strappa che porta bene!” fatevi passare un cutter da 25 e incidete senza pietà nastri, nastrini e fiocchetti: è tutta roba che intralcia il vostro momento di gioia.
  • Se il regalo è una vera cagata, impassibili e ringraziate calorosamente: lo venderete su ebay entro 1 settimana al massimo con un’asta a partire da un euro.
  • Se il regalo è una versione diversa della prevista, sorridete e baciate tutti: avete comunque risparmiato molti soldini.
  • Se il regalo è quello giusto portate in trionfo il donatore, aprite il Moet & Chandon e fate il trenino dell’allegria con melodie sincopate brasiliane.
  • Se vostro figlio urla a squarciagola causa regalo sbagliato tirategli un pugno al culetto: lui si raddrizzerà e, dietro piccola ricompensa, ballerà e riderà di gioia;
  • Se vostro figlio non si stacca più dal nuovo regalo legatelo al montapacchi della vostra auto (in alternativa attaccate la sua Ferrari a pedali al vostro tubo di scappamento): una volta a casa, intirizzito come un pupazzo di neve messo in ua ghiacciaia, davanti ad una bella stufa bollente, capirà che forse era meglio scendere dalla Ferrari a pedali.
  • Se vi hanno regalato qualcosa che suona, è a colori e vi chiama non è ET: si chiama telefonino.
  • Dopo la 5^ bottiglia di champagne nascondete le cose di valore: per un ubriaco è un attimo tirare giù la vostra adorata collezione di Swarovsky.
  • Se avete mangiato pasta e fagioli non partecipate alla gara di rutto libero in famiglia: le armi di distruzione di massa non sono ammesse. E poi vi lamentate se vi muore il cane, per forza…

Nonostante ciò appena scritto, sicuro delle vostre buone azioni, auguro un Buon Natale a tutti! ;-)

Marco


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