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Cento belve sconosciute.

Da Costantino Posa
CENTO BELVE SCONOSCIUTE.

Cento giorni di passi al vento e sole 

con il fianco poggiato ad un bastone fatto di legno e senso. 
La testa avvolta nei pensieri di vagoni andati, 
mentre gli elenchi si fanno sempre più lunghi. 
Voci che non potrò più ascoltare. 
Migranti dalla vita, incapace a trattenerli. 
Come un album di figurine di eroi che hanno dato il cuore. 
I ricordi sono le copertine che li hanno conservati dentro​. 
Occhi fieri che hanno saputo dire " Ci proverò " ad essere migliore, 
mentre quel bagliore li ha feriti a morte. 
Cento giorni di pensieri folli, mentre il tempo si diverte 
a spellarci come fossimo tanti polli. 
Ci sono uomini che tacciono in silenzio. 
Ce ne sono tanti che non hanno mai parlato, 
mentre quei colpi tra la gente non sono botti di Natale. 
Piuttosto sembrano fuochi d'artificio di un carnevale sempre più invadente. 
Tanto da trasformarci, in tanti, in maschere indecenti.
L'uomo dai valori assenti...sono cento anni
e poi ancora cento e poi ancora tanti cento. 
L'uomo non ha capito e per vantarsi si è trasformato in bestia.

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