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Cento Giorni di Felicità - Fausto Brizzi

Creato il 19 luglio 2014 da Alenixedda @alenixedda
Più riguardo a Cento giorni di felicità


Non a tutti è concesso di sapere in anticipo il giorno della propria morte. 

Lucio Battistini, quarantenne ex pallanuotista con moglie e due figli piccoli, invece lo conosce esattamente. Anzi, la data l'ha fissata proprio lui, quando ha ricevuto la visita di un ospite inatteso e indesiderato, un cancro al fegato che ha soprannominato, per sdrammatizzare, "l'amico Fritz". Cento giorni di vita prima del traguardo finale. Cento giorni per lasciare un bel ricordo ai propri figli, giocare con gli amici e, soprattutto, riconquistare il cuore della moglie, ferito da un tradimento inaspettato. Cento giorni per scoprire che la vita è buffa e ti sorprende sempre. Cento giorni nei quali Lucio decide di impegnarsi nella cosa più difficile di tutte: essere felice. [anobii.com]Cosa faresti se sapessi che la tua morte è dietro l'angolo? Che ti rimangono poco più di tre mesi prima del crollo per portare a termine tutto ciò che hai lasciato in sospeso, procrastinato, volutamente accantonato?O ancora, preferiresti sapere di avere una "data di scadenza" o pensi che l'incertezza darebbe più senso all'esistenza?Lucio Battistini si trova davanti a questi interrogativi in maniera improvvisa: una banale visita di routine sconvolge la sua quotidianità annunciandole un tumore in fase terminale per cui non c'è ormai speranza di guarigione. La chemioterapia e le altre cure sarebbero solo un modo per dilatare il poco tempo che resta, ma significherebbero lottare fino alla fine e subire tutti gli effetti collaterali che una terapia del genere porta. Lucio ha poche esitazioni: decide di accettare la sua dolorosissima condizione di "morto che cammina" e di non accanirsi passando le ultime settimane che gli restano chiuso in un ospedale o a casa in un letto, troppo debole anche per camminare, ma di godersi al massimo gli ultimi cento giorni.Come tutti noi, ha parecchie cose lasciate in sospeso e decide di farne una lista in modo da sistemare tutto e potersene andare senza nessun rimpianto; il suo pensiero principale sono i figlioletti e soprattutto sua moglie, che proprio qualche settimana prima della visita medica di Lucio aveva scoperto di essere stata tradita e ora non vuole più saperne del marito, e che neanche questa tremenda diagnosi pare spingerla a un perdono dettato solo dalla pietà, che d'altra parte Lucio non accetterebbe mai.Questo libro è un piccolo gioiellino di positività e profondità: Lucio è un uomo che più comune non si può, potremmo essere tutti noi, con le sue debolezze e le sue punte di brillantezza: è cascato nel tradimento più banale e stereotipato e si è trovato a dover fare i conti non solo con la moglie ma anche con il suocero e i suoi amici di sempre. Proprio il suocero, una volta scoperta la malattia del genero si rivela fondamentale per la riconquista della moglie e soprattutto per il suo benessere psicologico.C'è spazio anche per lo scoramento e per la disperazione, per la rabbia e per i "perché proprio a me?", per il dolore fisico e mentale, ma presto riappare la voglia di spuntare tutte le voci della lista e non perdere tempo prezioso (prezioso ora più che mai) a piangersi addosso.Preparate i fazzoletti, perché giunti alla fine del conto alla rovescia non ci sarà nessun lieto fine, ma una volta terminato vi sentirete arricchiti e con la voglia di vivere intensamente e pienamente ogni giornata, perché, come scriveva Nicolas de Chamfort, "la più perduta delle giornate è quella in cui non si è riso". * Voto: 8 / 10 * 

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