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Cento micron – Marta Baiocchi

Creato il 05 marzo 2012 da Viadeiserpenti @viadeiserpenti

Cento micron – Marta BaiocchiRecensione di Sabina Terziani

«[…] possono accedere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita coppie di maggiorenni di sesso diverso, coniugate o conviventi, in età potenzialmente fertile, entrambi viventi».

Il romanzo d’esordio di Marta Baiocchi prende le mosse da questa citazione dell’articolo 5 della legge 40 del febbraio 2004. In verità la storia si struttura a partire dalle ultime due parole, “entrambi viventi”, e intreccia due temi d’attualità, il precariato nella ricerca e il diritto alla riproduzione che la discussa legge 40 ha negato a un certo numero di cittadini italiani. Eppure gli esclusi dal gioco della famiglia e gli esclusi dal gioco della carriera vogliono farsi sentire a ogni costo e hanno la voce di Eva, ricercatrice in un dipartimento universitario della capitale, e Bibi, la sua amica d’infanzia, ricca, vedova e resa sterile dalla chemio.
In laboratorio Eva patisce le angherie del grande Vecchio, il proverbiale, inamovibile barone che si è conquistato la posizione quarant’anni prima e che da allora vive di rendita intellettuale. Tra un finanziamento negato e uno promesso, il professore la costringe ad aggiungere il nome del raccomandato di turno a un articolo che contiene idee che sono solo di Eva, finché lei non scopre che il giovanotto, un articolo dopo l’altro, firmando ricerche non sue, le sta rubando la grande occasione. A casa invece vive una vita di coppia incredibilmente fortunata con Guido lo Scrittore, intellettuale raffinato e – per giunta – ottimo cuoco.
Le due amiche si ritrovano quando Bibi decide di farsi impiantare gli embrioni ottenuti da un ciclo di fecondazione effettuato quattro anni addietro insieme al marito, prima che questi andasse a schiantarsi con la Porsche appena comprata. E qui entra in scena la corruzione: 100.000 euro per ripescare gli embrioni dal congelatore, senza sapere che aprire quelle provette sarà come scoperchiare il vaso di Pandora.
Dove sono finiti gli embrioni? Comincia così l’avventura di Bibi che si rivela pariolina inaspettatamente tenace e disposta al sacrificio. Ma a mettere i bastoni tra le ruote di Eva e Bibi ci sono i cattivi-cattivi senza sfumature e senza redenzione: Prandi, il potente ginecologo, «l’uomo dei miracoli, il papà d’Italia, il patrono delle gravidanze perdute. […] in televisione Prandi compare almeno cinque o sei volte l’anno, […] in quei programmi che durano fino all’una di notte, destinati al pubblico desideroso di sapere cosa succede davvero nel mondo, di farsi un’opinione propria». E il suo braccio destro tuttofare, Rastrello, il direttore sanitario con il pomo d’adamo sporgente: «Dottor Rastrello, sono arrivati i tecnici della caldaia. Il professor Prandi ha chiesto se se ne può occupare lei. I tecnici della caldaia. Me ne occupo io, certo. Prandi si fida solo di me. La caldaia». Ed è questo ricercatore frustrato e ambizioso l’anello debole del business illegale di Prandi, il quale, insieme a una multinazionale farmaceutica capeggiata dall’ineffabile, potentissima, anonima Signora, gestisce un traffico di embrioni che ha inghiottito la progenie di Bibi. Non resta altro che pagare un detective che si metta sulle tracce del nerd Rastrello, il tramite tra l’Italia e un laboratorio di ricerca segretissimo in India dove si va costruendo un futuro inquietante…
In Cento micron convivono (con un disagio che si manifesta in certi dialoghi didascalici, nel tratteggio sommario e stereotipato dei personaggi, nell’accorata ma compulsiva denuncia dell’italico sfascio) l’inchiesta giornalistica, ovvero l’indagine su un tema di attualità che esige prese di posizione etiche, la riflessione sulla natura del legame madre-figlio che è tanto biologico quanto culturale e il thriller scientifico che sfocia in una visione del futuro dai contorni fantascientifici. Ma il merito del romanzo sta appunto nel tentativo ambizioso di riunire inchiesta, riflessione filosofica e thriller.

Nota sull’autore
Marta Baiocchi vive a Roma, dove lavora come ricercatrice nel campo delle cellule staminali. Ha pubblicato diversi racconti in antologie e riviste letterarie. Questo è il suo primo romanzo.

Per approfondire:
leggi la recensione di Chiara Valerio pubblicata sul Sole 24 Ore
leggi la recensione di Benedetta Marietti su D
leggi la recensione di Carlotta Vissani sul Fatto Quotidiano

Marta Baiocchi, Cento micron
minimum fax, 2012
pp. 281, euro 11


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