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“Cento, mille reati costituiscono un problema giudiziario, ma duecentomila reati diventano un problema politico”

Creato il 25 ottobre 2015 da Diarioelettorale

Bello l’articolo di Egidio Morici su Tp24.it in cui si fa il punto su chi protegge Messina Denaro a partire dal convegno svoltosi recentemente a Salemi che ha visto tra i suoi relatori più qualificati il procuratore aggiunto di Palermo Teresa Principato.
Di particolare interesse lo stralcio dell’intervento integrale della Principato a proposito di appalti di cui riporto solo delle brevi citazioni, rinviandovi all’articolo a questo link :

E non finisce qui. Perché l’imprenditore aggiudicatario, per recuperare l’importo della tangente versata, e quindi il proprio margine di profitto, utilizza materiale scadente diverso da quello previsto nel capitolato d’appalto, per esempio tubi di diametro inferiore o asfalto di consistenza minore. Abbiamo visto l’effetto di tutto questo nelle strade siciliane.
Quindi ogni gara d’appalto pilotata coinvolge nell’illecito dalle dieci alle cinquanta persone in media. Se moltiplichiamo queste persone per mille, diecimila, centomila gare d’appalto, ci troviamo di fronte ad una folla, ad un popolo. Ampi settori della società civile, di colletti bianchi. Persone scolarizzate ed acculturate, politici amministratori, impiegati, liberi professionisti, imprenditori. Cento, mille reati costituiscono un problema giudiziario, ma duecentomila reati diventano un problema politico.

ed allora:

Per quanto tempo riuscirà a resistere un imprenditore che rifiuta di aderire al meccanismo spartitorio degli appalti pubblici e per questo motivo viene sistematicamente penalizzato al punto di trovarsi nell’alternativa di dovere ripudiare la sua cultura della legalità, di adeguarsi o di rischiare di dover chiudere l’impresa ed emigrare?””


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