E' l'espressione giapponese che indica il corpo umano, tratta da un antico testo taoista risalente ad alcuni secoli prima di Cristo. E il “Signore delle cento ossa” è l'obiettivo dell'ultimo investigatore in ordine di tempo di cui mi sono appassionato. Si tratta del tenente della Wehrmacht Martin Bora, in forza all' Abwehr, il servizio di controspionaggio militare del Terzo Reich, protagonista di una fortunata serie di romanzi scritti dall'autrice italo-americana Ben Pastor. L'ultimo libro appena uscito per i tipi della Sellerio, vede l'ufficiale tedesco nell'aprile del 1939 agli inizi della sua carriera militare. Di lui, giovane rampollo di un'antica famiglia aristocratica tedesca ma con ascendenze scozzesi da parte materna, colpiscono il rigore morale kantiano, il suo contegno nobile, gli studi filosofici e una estrema dedizione alla missione che gli è stata assegnata: scoprire la spia che si nasconde all'interno della delegazione giapponese che partecipa ad un vertice trilaterale nipponico-italiano-tedesco avente come argomento lo scambio industriale di tecnologie militari.Di affascinante nella storia c'è l'incipiente dissidio interiore che incomincia a rodere Martin Bora: da una parte si sente onorato di continuare le tradizioni militari di famiglia, dall'altro prova disgusto nei confronti delle violenze fisiche e morali che i nazisti stanno infliggendo al popolo tedesco. L'ambientazione è quella della spy story a sfondo bellico (la Seconda Guerra Mondiale è dietro l'angolo) caratterizzata da atmosfere noir e storicamente molto precise, e da un intreccio poliziesco avvincente. Destabilizza un po' il lettore fare il tifo per un personaggio che sta dalla parte di quelli che, in mille film e romanzi, sono i cattivi; per un tenente che si vanta di aver partecipato alla Guerra di Spagna come volontario dalla parte dei franchisti e che non vede l'ora che scoppi la guerra in modo da mostrare di nuovo il proprio valore.La curiosità di scoprire come la legge morale del giovane Bora abbia influenzato le sue azioni nel corso del secondo conflitto mondiale, mi spingerà a cercare gli altri libri in cui Ben Pastor ha già raccontato le vicende future dell'ufficiale tedesco.
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E' l'espressione giapponese che indica il corpo umano, tratta da un antico testo taoista risalente ad alcuni secoli prima di Cristo. E il “Signore delle cento ossa” è l'obiettivo dell'ultimo investigatore in ordine di tempo di cui mi sono appassionato. Si tratta del tenente della Wehrmacht Martin Bora, in forza all' Abwehr, il servizio di controspionaggio militare del Terzo Reich, protagonista di una fortunata serie di romanzi scritti dall'autrice italo-americana Ben Pastor. L'ultimo libro appena uscito per i tipi della Sellerio, vede l'ufficiale tedesco nell'aprile del 1939 agli inizi della sua carriera militare. Di lui, giovane rampollo di un'antica famiglia aristocratica tedesca ma con ascendenze scozzesi da parte materna, colpiscono il rigore morale kantiano, il suo contegno nobile, gli studi filosofici e una estrema dedizione alla missione che gli è stata assegnata: scoprire la spia che si nasconde all'interno della delegazione giapponese che partecipa ad un vertice trilaterale nipponico-italiano-tedesco avente come argomento lo scambio industriale di tecnologie militari.Di affascinante nella storia c'è l'incipiente dissidio interiore che incomincia a rodere Martin Bora: da una parte si sente onorato di continuare le tradizioni militari di famiglia, dall'altro prova disgusto nei confronti delle violenze fisiche e morali che i nazisti stanno infliggendo al popolo tedesco. L'ambientazione è quella della spy story a sfondo bellico (la Seconda Guerra Mondiale è dietro l'angolo) caratterizzata da atmosfere noir e storicamente molto precise, e da un intreccio poliziesco avvincente. Destabilizza un po' il lettore fare il tifo per un personaggio che sta dalla parte di quelli che, in mille film e romanzi, sono i cattivi; per un tenente che si vanta di aver partecipato alla Guerra di Spagna come volontario dalla parte dei franchisti e che non vede l'ora che scoppi la guerra in modo da mostrare di nuovo il proprio valore.La curiosità di scoprire come la legge morale del giovane Bora abbia influenzato le sue azioni nel corso del secondo conflitto mondiale, mi spingerà a cercare gli altri libri in cui Ben Pastor ha già raccontato le vicende future dell'ufficiale tedesco.
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