La buona notizia è che pare, su input dell'Italia ma non solo, l'Europa stia pensando di aprire in Africa dei "Centri Ue".
E li si realizzerebbe nei cosiddetti Paesi di transito, che potrebbero essere, per esempio, il Niger, la Tunisia e pure il Sudan.
Questo è al momento il pensiero del Viminale.
Si sottovaluta, tuttavia, nella scelta, almeno così pare e la cosa non è chiara, la minaccia reale di Boko Haram e la presenza possibile di cellule fondamentaliste islamiche in quei contesti.
Significherebbe, qualora si arrivasse a realizzarli, impedire comunque quel ripetuto turpe e ignobile commercio agli scafisti, che rapinano i migranti e molto spesso li mandano a morte certa su carrette del mare, che sarebbero inservibili anche per eventuali brevi tragitti.
E si creerebbe quasi certamente un percorso di autentica civiltà e di rispetto reciproco tra i due continenti .
E il conoscersi, com'è normale che sia, non è poco cosa.
Secondo gli organi di stampa qualcosa si potrà cominciare a muovere, se non ci saranno intoppi,addirittura già a partire da domani, a Bruxelles, quando i 28 Stati europei si riuniranno in seduta plenaria.
Essi potrebbero avviare un primo confronto nel Consiglio europeo Giustizia e affari interni, tenendo bene in conto quali interlocutori privilegiati le esperienze e le professionalità disponibili e presenti nell'Acnur (l'Alto commissariato Onu per i rifugiati) e anche nell'Organizzazione internazionale per le migrazioni.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)