E’ difficile il concetto di identità,almeno per me.
Pirandello scrisse “Uno,nessuno,centomila” proprio forse per cercare di risolvere il dubbio delle varie identità che inconsciamente indossiamo come maschere durante il corso della nostra vita.
Anch’io ,se analizzo la mia vita ,sono stata cio’che le circostanze e gli altri credevo si aspettassero da me.
Ora lo capisco. Ma allora no.
Per questo la vita sembra spesso cosi’ complicata.
Ma prima o poi ,se ci guardiamo allo specchio , dobbiamo riconoscere che il nostro naso è leggermente storto.
Spesso andavo alla ricerca della mia vera identità finchè ,dopo essere rimasta completamente sola, non ho avuto l’opportunità di guardarmi davvero.
Gli anni passati hanno lasciato comunque dentro me le tracce dei miei vari personaggi.
Fanciulla ,figlia ,moglie ,donna ed infine ho scoperto di essere semplicemente un essere umano.
Le mie contraddizioni sono frutto di anni in cui solo ora ho capito che nessuno ha veramente voluto cercarmi.
I piu’ volevano che io fossi cio’ che loro stessi desideravano.
Ed ingenuamente ho seguito l’onda dei loro pensieri.
Credo che, alla fine, la cosa certa è che per poter essere sè stessi nella società e nella vita sia importante che qualcuno abbia voglia di “cercarci” attraverso lo specchio della nostra anima.
A tutto cio’ la vera alternativa è la solitudine,dove finalmente poter” essere “senza nessun condizionamento.
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