Miles Halter, solitario collezionista di Ultime Parole Famose, lascia la tranquilla vita di casa per cercare il suo Grande Forse a Culver Creek, una prestigiosa scuola in Alabama. È qui che conosce Alaska. Brillante, buffa, svitata, imprevedibile e molto sexy, per Miles diventa un enigma, un pensiero fisso, una magnifica ossessione.
Recensione
John Green è ormai da diversi anni un idolo pop negli Stati Uniti e negli ultimi mesi, grazie all'enorme successo di Colpa delle stelle e dell'omonimo film che ne è stato tratto, ha raggiunto i vertici della fama anche in Italia. L'ha aiutato la casa editrice Rizzoli che, fiutando il vento, ha deciso di riproporre tutte le sue opere finora tradotte in una nuova accattivante edizione, prima fra tutte Cercando Alaska, il suo romanzo d'esordio che proprio in questi giorni celebra il suo decimo anniversario, commemorato con una nuova copertina nera da grandi occasioni.
Leggere di seguito, come ho fatto io, il primo e l'ultimo romanzo di Green fa uno strano effetto: si ha quasi la sensazione che l'autore abbia ad un certo punto deciso di recuperare la sua prima opera, darle una bella ripulita raffinando gli aspetti più grossolani per poi farne il suo più grande successo.Con questo non voglio dire che Cercando Alaska sia un brutto libro o che sia identico a Colpa delle stelle ma è abbastanza inevitabile riscontrare un certo feeling dell'autore per le tragedie adolescenziali, con la sua tendenza a indugiare su due temi in apparenza così contrastanti come la morte e la giovinezza. Trovare sé stessi, affermarsi come individui tra gli adulti e i propri pari, non venire dimenticati sono alcune delle problematiche che Green associa con più interesse ai ragazzini, in nome di un carpe diem un po' prevedibile ma ben intenzionato e come sempre infarcito di un'adeguata dose di aforismi, per i quali gli adolescenti notoriamente impazziscono.Ciò che più apprezzo dei protagonisti dei libri dello scrittore americano è che sono reali e credibili, seppur non originalissimi, in questo libro più che nel successivo perché per una volta Miles, Alaska e non si scambiano solo argute battute come Hazel e Gus ma hanno delle reali conversazioni, seppure a volte superficiali (il che è più che accettabile, non mi aspetto che quindicenni passino il loro tempo a discorrere di filosofia). Inoltre non posso che stimare un autore capace di contemplare l'idea che dei teenagers fumino, bevano e facciano sesso senza sentirsi obbligato a esprimente un giudizio morale in proposito.
Tuttavia come valutazione complessiva Cercando Alaska mi è sembrato meno coinvolgente dei lavori successivi, il tono è meno personale, meno sentito e di inferiore impatto emotivo; a dispetto della presenza di alcune scene piuttosto divertenti dedicate all'organizzazione dei classici scherzi da collegio americano, l'insieme appare un po' prevedibile e non particolarmente entusiasmante, probabilmente anche perché non sono mai riuscita davvero a interessarmi alla figura centrale dell'opera, Alaska.
Alaska è esattamente il tipo di ragazza estroversa e vulcanica per la quale i ragazzini timidi e imbranati come Miles si prendono una cotta, tuttavia rappresenta esattamente anche quel tipo di personaggio che trae una discreta soddisfazione nel ricordare costantemente al mondo il proprio essere una persona complicata, caratteristica piuttosto irritante, soprattutto perché di solito comporta una certa dose di egoismo e repentini cambi d'umore di cui gli altri personaggi devono fare le spese senza possibilità di replica.
Letto a una decina d'anni dalla sua pubblicazione, quindi, questo romanzo mostra tutta l'immaturità del suo autore e appare quasi una prima prova dei lavori futuri, soprattutto per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi che verrà ripresa in altri romanzi: non è infatti difficile cogliere somiglianze fra il giovane Miles e il Will Grayson di Will, ti presento Will, mentre il Colonnello ricorda una versione addomesticata dell'improbabile Tiny Cooper. Inoltre, il mistero su cui si concentrano i protagonisti nella seconda parte dell'opera era decisamente risolvibile in un paio di capitoli ma viene pedantemente trascinato per metà libro semplicemente per dare tempo ai ragazzi di elaborare il loro dolore.
E poiché stiamo parlando di John Green, il racconto è ovviamente infarcito del giusto numero di spunti di riflessione, tra i quali il più apprezzabile è quello sul pensiero religioso che, per quanto sommariamente semplificato, suggerisce un approccio sensato, tollerante e spassionato verso le religioni che non è mai troppo tardi per imparare. Non ultimo, l'autore dimostra giù qui la sua furbizia di narratore scegliendo di intitolare i capitoli seguendo un progressivo conto alla rovescia verso un misterioso evento destinato a verificarsi verso metà dell'opera, tenendo quindi incollato il lettore alle pagine per ore anche se, devo dire che, a differenza di Colpa delle stelle, la storia è qui decisamente più dimenticabile, una volta giunti all'ultima pagina.
Giudizio:
+3stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Cercando Alaska
- Titolo originale: Looking for Alaska
- Autore: John Green
- Traduttore: Lia Celi
- Editore: Rizzoli
- Data di Pubblicazione: 2010
- Collana: collana
- ISBN-13: 9788817045193
- Pagine: 312
- Formato - Prezzo: Copertina rigida - 15.00 Euro