Mi sono iscritto anche a Pinterest.
Neanche sei mesi fa ero refrattario a Facebook (al punto di essere anche riuscito a cancellare il profilo), non sapevo cosa fosse Twitter, non postavo su Anobii i miei commenti ai libri letti, e utilizzavo internet solo per il blog.
Ora sto viralizzando me stesso, moltiplicando la mia presenza, comparendo ovunque.
Era quindi inevitabile aprire il mio spazietto anche sul fenomeno del momento, quello che sta riempiendo le pagine dei quotidiani e, di conseguenza, aumentando esponenzialmente il numero degli utenti registrati.
Sempre di più, il monitor e la tastiera del pc (del tablet, forse, molto presto) stanno prendendosi tutto il mio tempo e le mie attenzioni. Sempre di più il mio divertimento, la mia creatività, la mia voglia di sentirmi vivo, e la soddisfazioni di tutti i miei bisogni di uomo passano attraverso i pixel del video.
Mi chiedo su quanti altri social network sarò presente alla fine del 2012, e se tutto questo non abbia a che fare con la profezia Maya.
Per ora voglio solo registrare l’avvenimento, prenderne atto, sospendendo il giudizio fino a quando non avrò più elementi e più elementi per valutare. Perché non ci sono dubbi che, aumentando in maniera esponenziale le possibilità di esperienze varie, il web mi sta regalando un appagamento e orizzonti inimmaginabili fino a cinque anni fa, ma è altresì vero che la digitalizzazione del tutto sta riempiendo la mia vita di rumore, di stimoli inutili, di confusione, di tempo perso in ricerche su Google anziché in ricerche su me stesso.
Chissà che un giorno, prima o poi, io non riesca a diventare così moderno e contemporaneo da poter usare la tecnologia per non più di sette minuti al giorno, e magari senza esserne abusato.