Quanti pianeti potrebbero esserci nell'Universo intero simili alla Terra?
Siamo davvero dispersi ed isolati su una piccol( issim)a astronave o c'è qualche altro luogo che potrebbe essere teoricamente abitabile e vivibile da parte della specie umana e/o anche da altre specie ad oggi non ancora conosciute?
La grandezza estrema del nostro Universo potrebbe finire per qualificare l'umanità come una sorta di estrema appendice, qualificandola in una posizione dalla quale potrebbe essere possibile studiare l'Universo senza però potersi spostare per grandi ' tratte'.
Su alcune domande simili a queste e su alcuni temi vicini a quelli affrontati l'umanità può venire periodicamente ' chiamata' a ragionare, anche in virtù di quei desideri di scoperta e curiosità che ne hanno contraddistinto per molti tratti sia l'operare che l'incedere in molte epoche storiche.
Quali caratteristiche dovrebbe soddisfare un eventuale pianeta, simile magari a quelli scoperti od individuati nell'intero Universo fino ad ora, per essere consapevolmente definito come assimilabile al pianeta Terra? A questa domanda è possibile ricondursi, tenendo presenti ed esaminando specialmente le cronache recenti che hanno inquadrato la possibilità di scoperta di un altro pianeta simile a quello terrestre.
Nel rispondere a questa domanda è possibile ricondursi a quanto descritto dall'astrofisico e ricercatore Amedeo Balbi, internamente all'articolo " Bella scoperta" pubblicato sul sito de Il Post.
Secondo l'autore, infatti, l'aver identificato un pianeta simile alla Terra non dovrebbe trarre in inganno riguardo alla natura dello stesso fatto trovato. Citando l'articolo in questione, è infatti possibile affermare quanto riportato nel seguito:
"[...] cosa rende la Terra la Terra? [...] il fatto di trovarsi a una distanza dal Sole tale da non essere né troppo calda né troppo fredda [...] nella cosiddetta 'zona abitabile' [...] che [...] per gli astrofisici implica solo la possibilità che l'acqua possa trovarsi allo stato liquido alla pressione della nostra atmosfera [...]. Poi le sue dimensioni, la sua massa, un'atmosfera con una certa composizione e pressione, e tutta una serie di altri fattori secondari [...] un'orbita non troppo eccentrica, un asse di rotazione stabile, la presenza di un campo magnetico [...]"
(Fonte: Bella scoperta, A.Balbi, Il Post)
Alterando uno qualunque di questi fattori, seppur citati in condizioni estremamente semplificate, ciò che è definibile come pianeta Terra smetterebbe di esserlo quasi sicuramente.
Non sembrano bastare dunque le semplici dimensioni a rendere la Terra quel che è, sia in termini fisici che sostanziali; vi è nel sistema solare un pianeta che solo dimensionalmente le somiglia molto, seppur essendo sostanzialmente inospitale in termini reali ed impossibilitato ad ospitare la vita nella versione conosciuta e familiare per l'essere umano. Tale pianeta è Venere, le cui condizioni reali sono da sempre rilevate come assai inospitali con temperature che possono superare i 400°C.
La ricerca di pianeti simili alla Terra sembra quindi essere una questione da affiancare, contemporaneamente, alla ricerca di pianeti idonei ad ospitare la vita quale è quella abitualmente intesa per la specie umana. Tale discorso risulta essere chiarificato in maniera completa dallo stesso Amedeo Balbi nell'articolo già citato in precedenza:
"[...] la ricerca di un pianeta con caratteristiche simili al nostro è un processo che dovrà avvenire per gradi [...]. Nel caso del pianeta annunciato da Kepler, conosciamo il raggio (simile a quello terrestre) e sappiamo che si trova alla 'giusta' distanza dalla stella [...]. Manca tutto il resto [...]"
(Fonte: Bella scoperta, A.Balbi, Il Post)
Servirà quindi conoscere una lunga serie di parametri e condizioni specifiche per inquadrare un pianeta capace di avere condizioni di abitabilità e vita in tutto e per tutto identiche a quelle esplicative della nostra piccola e sperduta astronave Terra.
La perfetta conoscenza dell'atmosfera dovrà essere una condizione essenziale per determinare le probabilità di esistenza di vita o no, similmente a quanto esplicato dall'articolo " Perché Kepler-452b non è (ancora) il gemello della Terra", pubblicato da Anna Lisa Bonfranceschi sul sito di Wired.
Nel rispondere a questa questione, infatti, risulta prioritario cercare di fare luce piena o almeno maggiore rispetto allo status quo attuale su una serie di parametri quali quelli riportati nel seguito:
- Densità caratteristica;
- Forza di gravità esistente;
- Natura e caratteristiche dell'atmosfera;
- Valori abituali di pressione planetaria;
- Eventuali fattori che potrebbero comprometterne l'eventuale abitabilità.
Si aprirebbero poi eventuali dispute legate alla presenza o meno di acqua, condizione essenziale e prioritaria per l'innesco di possibilità tanto estremamente future quanto largamente futuribili per l'innesco di condizioni favorevoli alla vita umana.
Dagli elementi emersi sino ad ora è possibile definire, dunque, una lunghissima serie di fattori che possono rendere solo potenziale la presenza effettiva di pianeti simili alla Terra in cui possano essere presenti forme di vita. Quali sono i passi che la scienza è solita compiere per ( cercare/sperare di) individuare pianeti simili al nostro nella sterminata grandezza di un Universo ancora largamente sconosciuto? A questa domanda può rispondere il più sinteticamente possibile l'articolo " C'è vita? Ci andremo mai? 13 domande e risposte su Kepler 452b, l'altra Terra scoperta dalla Nasa" pubblicato sul sito internet del quotidiano La Stampa.
Se ne riporta, a tal proposito, un frammento nel seguito:
"[...] Come si fa a capire che si è scoperto davvero un pianeta extrasolare?
Con tecniche fotometriche e spettroscopiche assai sofisticate. Questi apparati vengono puntati verso una stella, tra le molte della regioni galattiche che si intende esplorare; quando uno di questi corpi passa davanti alla stella [...] è già la prova importante che il pianeta esiste. Poi, ulteriori e dettagliate analisi da parte degli scienziati a Terra, ne danno conferma o meno. [...]"
(Fonte: C'è vita? Ci andremo mai?, A. Lo Campo, La Stampa)
L'altro passo importante per la ricerca di pianeti simili alla nostra piccola astronave Terra riguarderà, appunto, la possibilità di svolgere analisi approfondite riguardo ad una questione che un domani ancora remoto potrebbe rivelarsi di sostanziale importanza per l'intero pianeta Terra.
" Bella scoperta", A.Balbi, Il Post
(http://www.ilpost.it/amedeobalbi/2015/07/23/pianeta-terra-kepler/)
" Perché Kepler-452b non è (ancora) il gemello della Terra", A.L.Bonfranceschi, Wired.it
(http://www.wired.it/scienza/spazio/2015/07/24/perche-kepler-452b-non-gemello-terra/)
" C'è vita? Ci andremo mai? 13 domande e risposte su Kepler 452b, l'altra Terra scoperta dalla Nasa", A.Lo Campo, La Stampa
(http://www.lastampa.it/2015/07/24/scienza/c-vita-ci-andremo-mai-domande-e-risposte-sullaltra-terra-scoperta-dal-satellite-della-nasa-eK2BRceHCdbbtXnS9Kv2eL/pagina.html)