Magazine Diario personale

cercando qua e là…

Da Saraconlacca

La tendenza a cercare l’altro è sempre presente nella nostra parte più profonda e può
essere vissuta sia consciamente che inconsciamente. Ogni relazione è diversa dall’altra
così come ogni separazione è caratterizzata da tempi e modalità proprie. Ci vuole del
tempo per poter elaborare il distacco da un partner e la separazione può rappresentare
una tappa importante del processo di maturazione psicologica della persona.
Il momento che segue la fine di una storia è “naturalmente” doloroso e i modi di reagire
possono essere svariati. Può accadere, ad esempio, di essere attratti da più persone,
instaurando una serie di rapporti superficiali vissuti esclusivamente come antidoto alla
solitudine o per dimenticare l’ex, con la chiara consapevolezza che non si tratta di
amore. Al contrario, il dolore potrebbe spingere ad una sorta di “isolamento” affettivo,
che non permette di vivere con la giusta intensità quegli incontri che potrebbero
trasformarsi in una relazione importante, facendo perdere in questo modo, occasioni
speciali.
E’ interessante, allora, tentare di scendere più in profondità, per accorgersi che entrambe
le reazioni sopra descritte (due tra le tante possibili), pur apparendo in un certo senso
“opposte”, presentano un importantissimo punto in comune: sia che si cerchino mille
rapporti superficiali, sia che si tenti di evitarli, il problema di fondo è che non si è ancora
“pronti” a mettersi in discussione in un nuovo amore.
E allora, in un modo o nell’altro, può passare molto tempo senza innamorarsi davvero,
fino a che, inaspettatamente, succede. Cosa è cambiato?
Si è pronti ad un nuovo amore solo quando, più o meno consciamente, si “utilizza” il
periodo di solitudine dopo il distacco per imparare a conoscersi meglio, osservarsi in
profondità, acquisire la consapevolezza di poter bastare comunque a se stessi. Solo
quando si riesce ad assaporare quel senso di autonomia, a realizzare che “si vale” a
prescindere dalla presenza di un partner, abbandonando la convinzione che è
indispensabile trovarlo al più presto e ad ogni costo, ecco che diventa possibile un
nuovo innamoramento. Accade inaspettatamente proprio perché non ci si stava
pensando. Se si ha la fortuna di innamorarsi nuovamente, può voler significare che
qualcosa di nuovo sta avvenendo nella propria interiorità. Se si è provato un forte dolore è facile convincersi che potrebbe riproporsi quella stessa
situazione. La paura è comprensibile e induce ad un atteggiamento di difesa.
In realtà la paura accompagna qualsiasi novità/cambiamento della nostra vita e
determina uno stato di allerta, in attesa di fronteggiare una minaccia (restare soli, essere
abbandonati, soffrire, essere traditi, etc.).
Il rischio è che questa paura superi quella soglia limite oltre la quale viene pregiudicata la
stessa possibilità di avvicinarsi ad un nuovo amore.
Parlare delle proprie paure può essere un modo per esorcizzarle, magari scoprendo che
sono comuni ad altre persone. Può, a volte, essere utile confidare queste paure anche
alla persona alla quale ci si sta avvicinando: in questo modo si agevola la reciproca
conoscenza, anche negli aspetti più intimi e delicati, favorendo la nascita di un rapporto
più autentico. La separazione va vissuta necessariamente come un tempo di riflessione e
riconciliazione con se stessi. La sofferenza aiuta a guardarsi dentro e soltanto una volta
chiarite le proprie aspettative e gli errori fatti, si raggiunge una maggior consapevolezza
di sè e di cosa si desidera da una relazione. La fiducia nell’altro è spesso proporzionale
alla fiducia e alla stima che si nutre per se stessi. E in ogni caso la fiducia nell’altro non si
acquisisce se non attraverso la conoscenza e le esperienze di vita fatte assieme,
costruendola giorno per giorno in un percorso comune. E’ poco costruttivo, dunque,
tormentarsi con interrogativi sulla persona dalla quale si è attratti: sarà invece più utile
concentrarsi su di sè per capire cosa realmente si sta cercando. Dopo un grande dolore si è meno
propensi ad accettare una unione che non sia “perfetta” e l’interruzione del rapporto
diventa, in molti casi, la soluzione più semplice non appena sorgono i primi problemi.
Non c’è un metodo per spazzare via il passato, il nostro presente è strettamente legato
ad esso. Siamo diversi da come eravamo e da come saremo, tutto qui sta il fascino del
divenire. Ogni partner porta con se la sua personalità, il suo modo di essere “da solo” e
di essere “con noi”, condizionando il nostro modo di essere “da soli” e “con lui”.
L’importante è lasciarsi andare rispettando i propri tempi e soprattutto la propria
personalità e i propri desideri. Qualsiasi mitizzazione o idealizzazione, svanisce non
appena si riesce a vedere se stessi e l’altro in una luce reale.


Tagged: Amore

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