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Cercare lavoro all’estero: più facile a dirsi che a farsi…

Creato il 17 novembre 2014 da Deboramorano @DeboraMorano

lavoro_estero

Cari Lettori,

Eccoci ancora una volta nel mio angolo della posta, dove vi racconto un pò delle cose che faccio per trovare lavoro, con la speranza di aiutare coloro che come me sono in cerca di un nuovo impiego.

Oggi mi focalizzerò sulla zona ESTERO. 

Terra benedetta, dove apparentemente si vive meglio, gli stipendi sono più alti, il lavoro non manca mai, la criminalità non esiste, non ci si ammala mai, non ci sono disastri e …. nevica/piove solo quando lo decidiamo noi.

Diciamolo, siamo così disperati  da  idealizzare il mondo esterno esattamente come vorremmo che fosse, e da farne la Terra Promessa o il Giardino dell’Eden.

Ebbene, anche se appartengo alla categoria pro Estero, devo dire che la crisi esiste anche lì. Ovviamente a differenza nostra, i paesi del nord o comunque quelli che sono sempre stati “Bene”, dopo una frenata brusca e improvvisa, han ricominciato a muoversi.

Detto questo, è impossibile trovare un paese senza Disoccupazione, si può scegliere però un paese con un tasso di disoccupazione inferiore al nostro. Ovviamente quelli del nord stanno in testa!

Dopo essersi fatta un’idea su dove andare, bisogna mettersi la mano sul cuore e capire quanto si conoscano le lingue e su cosa vorremmo o saremmo disposti a fare una volta li.

Se si ha una conoscenza da minima a buona dell’Inglese potete auspicare solo a paesi europei come il Regno Unito e l’Irlanda. Se la vostra idea va oltre i confini dell’UE allora le possibilità aumentano.

Se invece avete una conoscenza fluente dell’inglese e magari conoscete qualche altra lingua, potete vagliare con attenzione paesi come Paesi Bassi, Svezia, Norvegia, Finlandia ecc.

In proposito devo segnalarvi che senza la lingua madre del paese scelto, a meno che non veniate assunti presso qualche ditta anglofona o che richieda l’inglese sul lavoro, avrete dei problemi.

Un pò come da noi, se vuoi lavorare devi conoscere la lingua del paese dove vai. Non basta sapere l’inglese, se poi non è fluente, lascia perdere.

A differenza di Regno Unito e Irlanda, non si può partire dal basso, del tipo, andare a lavorare in un ristorante o un Hotel in attesa di migliorare l’inglese. Nella vita di tutti i giorni, la lingua locale è richiesta, e l’inglese serve solo per i turisti.

Detto questo, se siete bravi con le lingue, e avete un pò di soldi, potreste partire comunque, trovare un corso di lingua e iniziare col fare qualsiasi lavoro disponibile.

Veniamo al terzo punto. Dopo aver scelto il paese e aver capito le proprie possibilità in merito la conoscenza della lingua, dovete far fronte ad un’altra incognita, la concorrenza locale.

Se non avete esperienza nel settore dove volete lavorare, avrete poche possibilità e dovrete giocarvele al meglio. Il più delle volte, i titoli di studio non vengono riconosciuti, o si necessita di un qualche riconoscimento locale delle proprie capacità nel settore, ad esempio il Nebosh.

Dico questo soprattutto per coloro che come me hanno una così detta “laurea debole”.

Se siete infermieri, dottori, avvocati, ecc non avrete problemi. Vi costerà solo il costo della traduzione del titolo e fare la gavetta.

Una volta fatto tutto questo ragionamento allora potete pensare di fare tutte le carte burocratiche e di partire.

Arrivati sul posto, in generale, so che si deve registrarsi nel comune dove si risiederà, per essere in regola e poter cercare lavoro, e poi ovviamente occorre trovare una casa/appartamento/camera dove vivere, comprare una SIM del telefono locale,  aprire un conto corrente.

Un’alternativa al conto corrente, potrebbe essere l’acquisto, all’arrivo nel paese prescelto, di un carta di credito con codice IBAN. Più semplice da gestire, e meno oneroso di un conto corrente in banca.

Fatto tutto potete iniziare la ricerca di lavoro, cosa che io raccomando di iniziare già prima di partire, come per la ricerca di una casa.

Siti utili per la ricerca di lavoro possono essere:

Per la ricerca di case invece potreste consultare questi:

Al momento, io sto cercando lavoro a tutto tondo, oltre che in Italia anche all’Estero, sia in settori inerenti al miei studi che non.

Tramite i progetti europei cerco soprattutto opportunità all’estero per il mio settore di studi, ma per conto mio rispondo anche ad annunci nell’ambito della ristorazione e degli hotel. Purtroppo senza successo. Del resto, la priorità è data a coloro che sono già sul posto.

Confido sempre di partire a spese dei progetti europei e non mie, ma purtroppo temo che se vorrò partire dovrò farlo da me.

Molte delle informazioni condivise, le ho avute a mia volta dai vari consulenti Eures che ho interpellato per aver supporto nella ricerca di lavoro all’estero.

Partire è bello, utile, a volte necessario, non è facile per tutti, si può fare!

Bye Bye


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