L'Uruguay si è trovato sotto i riflettori delle cronache internazionali grazie al suo settantottenne presidente, José Mujica, ribattezzato dai mass-media di tutto il mondo come il presidente povero, avendo rifiutato di abitare in un palazzo di Stato, donando la stragrande maggioranza del suo stipendio a progetti sociali e volando in classe economia anche durante i viaggi ufficiali (nella foto il presidente durante la cerimonia ufficiale per l'insediamento del nuovo Ministro delle Finanze uruguaiano).
Con le nuove politiche sul matrimonio tra persone dello stesso sesso, l'aborto e la legalizzazione della cannabis, l'Uruguay è diventato il paese più liberale dell'America Latina.
L'Uruguay non è una delle mete preferite da chi sceglie di espatriare per andare a lavorare all'estero. Ma se fino a pochi anni fa era davvero raro trovare qualcuno che arrivasse in questo paese per trovare un lavoro, nell'ultimo periodo le cose sembra stiano cambiando.
Fino a cinque anni fa, la maggior parte degli espatriati erano persone che godevano di un'indipendenza finanziaria o di un reddito da pensione. La scelta di stabilirsi in Uruguay derivava dallo stile di vita del paese o dalla ricerca di opportunità di investimento nel mercato immobiliare.
L'Uruguay ha circa 3,3 milioni di abitanti e la crescita economica prevista per il 2014 è del 4,2%, circa la stessa degli ultimi quattro anni, ad eccezione del 2011 quando il PIL è cresciuto addirittura del 7,5%. I tassi di corruzione e di criminalità del paese sono i più bassi di tutta l'America Latina.
Da quando l'economia dell'Uruguay è cresciuta, sono aumentati i lavoratori dipendenti delle grosse multinazionali e delle grandi banche internazionali dislocate nel paese. Inoltre, sono sempre di più le persone che provengono dai paesi sviluppati che scelgono l'Uruguay per cercare un lavoro: commessi, camerieri, impiegati amministrativi, insegnanti di lingua inglese, etc.
Il PIL pro capite in Uruguay è di 17.831 dollari (dati 2014), equivalente a 1.486 dollari al mese. Naturalmente i lavoratori più qualificati e i professionisti guadagnano di più rispetto alla media, così come operai e manodopera non qualificata guadagnano meno.
Anche se i salari sono bassi rispetto alla maggior parte dei paesi pienamente sviluppati, l'Uruguay ha una classe media molto estesa, la più grande di tutta l'America Latina. La maggior parte dei lavoratori, pur non essendo ricco, vive con dignità.
Tutti i lavoratori uruguaiani hanno un piano sanitario completo oltre alla copertura previdenziali. L'istruzione è gratuita per tutti i cittadini e comprende sia gli studi universitari che quelli post-laurea. Infine il sistema di trasporto pubblico funziona bene, riducendo la necessità di possedere un'automobile.
Per ottenere la residenza e per lavorare regolarmente è necessario avere un permesso di lavoro, che viene normalmente richiesto dall'azienda datrice di lavoro. Per i lavoratori indipendenti esistono le cosiddette Umbrella Companies, società specializzate nell'ottenere i documenti necessari e che figurano come se fossero il datore di lavoro ufficiale.
A detta di molti espatriati non sono le prospettive economiche e le opportunità di investimento la motivazione principale per vivere in Uruguay, quanto invece l'eccellente qualità della vita.
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