Per carità , solo cinematograficamente parlando, si intende!
(Vade retro, infingardo mascalzone, profittatore dalla faccia d'angelo!)
In questo anno di grandi scorpacciate di Pride and Prejudice (Orgoglio e Pregiudizio) in tutte le salse, mi sono trovata troppo spesso a rammaricarmi della forma che George "stregatto" Wickham ha assunto nei vari adattamenti per lo schermo. E ormai posso annoverarne un buon numero per poter redigere un bilancio.
Trovo che in tutti gli adattamenti visti finora, tra epoca originale e tempi moderni, nessuno (o quasi) sia riuscito a cogliere appieno questo personaggio, e non per colpa degli attori, che hanno sempre svolto seriamente il proprio mestiere, ma per le scelte compiute dei realizzatori al momento di affidarne la parte.
Come al solito, le indicazioni della sua creatrice, Jane Austen, sono poche ma precisissime. Quando lo incontriamo per la prima volta in strada, a Meryton, al capitolo 15, ce lo descrive come un giovane "di aspetto molto distinto", al quale
mancava solo la divisa per completarne il fascino. L'aspetto era senz'altro a suo favore; aveva tutto quello che si può chiedere alla bellezza, un bel volto, una bella figura e modi molto piacevoli. Dopo essere stato presentato rivelò subito la sua disinvoltura di conversatore, una disinvoltura allo stesso tempo perfettamente corretta e senza pretese [...].
In seguito, saranno le sue parole e le sue azioni a definirne il ritratto, impietosamente.
Dunque, in che modo i film e gli sceneggiati hanno concretizzato queste parole? E perché continuo a pensare di non aver ancora trovato il Wickham giusto? Andiamo con ordine. Cronologico, of course.
1940, film Metro Goldwin Meyer: Edward Ashley Cooper
Bè, considerando il film nel suo complesso - un fantasmagorico delizioso guazzabuglio in cui la materia originale viene rimaneggiata pesantemente in chiave Ziegfeld Follies - diventa difficile esprimere un giudizio di questo genere. Il personaggio non è quasi più lo stesso.
Del resto, di fianco al Mr. Darcy di Laurence Olivier, difficilmente si sarebbe potuto trovare una figura tanto peculiare da emergere dall'alone di luce propria emanata da cotanto Darcy.
Tuttavia, anche a prescindere da Sua Maestà Olivier, e restando concentrata sul dato di fatto, questo Wickham non è Wickham esattamente come questo film non è Orgoglio e Pregiudizio, ma un adattamento molto libero.
Bocciato, ma non per colpa sua... Proseguiamo.
1980, serie tv, BBC: Peter Settelen
In uno sceneggiato che presenta la migliore Elizabeth di sempre, e trova la giusta combinazione per molti ruoli cruciali, purtroppo questo è uno dei pochi passi falsi. Questo Wickham è un dandy borioso, del tutto privo di fascino, persino le sue buone maniere sono esplicitamente false.
Bocciato, senza appello. Continuiamo a cercare...
1995, serie tv, BBC:Adrian Lukis
Bisogna rassegnarsi al fatto che anche questo sceneggiato, leggendario e ormai intoccabile, ha pure qualche difetto. Wickham è uno di questi.
Fin dalla prima volta che lo vidi, mi sembrò viscido e melenso - e sorvolo sul fatto che non sembra avere propriamente l'età di un coetaneo di Darcy/Colin... Ogni volta, mi chiedo come possa questa Lizzy così fiera e sicura di sé lasciarsi abbindolare da un Wickham così poco piacevole.
Bocciato (mi si perdoni il reato di lesa maestà). Passiamo oltre...
2005, film, Warner: Rupert Friend
Per essere bello, sì, è bello. Ai miei occhi, però, è insipido, inespressivo, e nel brevissimo spazio concessogli dalla sceneggiatura, che comprime il ruolo in pochissime scene, la bellezza oggettiva che pure gli riconosco non si trasforma nella necessaria avvenenza richiesta a Wickham.
Insomma, perché tutta la contea, compresa la perspicace Lizzy Bennet, dovrebbe cadere innamorata di questo Wickham?...
Passiamo agli adattamenti in ambientazioni diverse dal romanzo. Ecco quali Wickham contendono a Darcy il cuore di Lizzy.
2004, Bride and Prejudice (Matrimoni e Pregiudizi), film, Twentieth Century Fox: Daniel Gillies
Ma per carità! Né bello né fascinoso né simpatico, non ci siamo proprio!
La sceneggiatura lo aiuta meno di quanto non accadrà a Rupert Friend nel 2005, ma qui non c'è nemmeno l'attenuante della bellezza, di rigore per il personaggio.
Non si capisce, no, in questo caso meno che mai, perché tutte le fanciulle (e che fanciulle!) dovrebbero cadere ai suoi piedi.
2008, Lost in Austen (Il romanzo di Amanda), serie tv, ITV: Tom Riley
Non lasciatevi ingannare dalle foto, che nella loro staticità non riproducono ciò che caratterizza questo Wickham - che non è bello, affatto, ma nel movimento della vicenda ha una perfetta aria impertinente da simpatica canaglia, complice una sceneggiatura che gli affida un ruolo meno fedifrago e più sinceramente piacevole rispetto al romanzo.
A confronto con questo Darcy (al centro nella foto qui sopra, che lo rende anche più fascinoso della realtà), io, fossi stata in Amanda, non avrei avuto dubbi e sarei scappata con questo Wickham!
Ci siamo, quasi! Promosso, con riserva.
2013, The Lizzie Bennet Diaries, serie web, Pemberley Digital: Wes Aderhold
Fermi tutti. Forse, finalmente ci siamo! Per un Wickham moderno, ecco un belloccio rubacuori, ostentatamente atletico e piacione, che non pone alcun dubbio agli spettatori sul perché tre donne inopinatamente brillanti perdano la testa per lui.
...anche se resta il fatto che si tratta di un adattamento in epoca moderna che, forse, rende più facile esprimere le qualità richieste ad un personaggio del genere - tanto bello quanto pernicioso - attraverso un linguaggio (verbale, corporeo, psicologico, sociale, ecc.) che è lo stesso che usiamo ogni giorno, per di più lontano dai vincoli del romanzo originale.
Wickham, insomma, più di Mr Darcy sembra faticare a trovare la giusta personificazione.
Non ci resta che aspettare il prossimo adattamento.