Insomma, bisogna smontare la convinzione che un Italiano all'estero debba trovarsi per forza male. Non è così, perché ovunque va si sa adattare, vuoi perché capace di accettare la realtà locale, vuoi perché capace di portare la realtà del suo paese nel luogo in cui va ad abitare. Anche se...
Sì, è vero, giri per le città tedesche e a ogni angolo c'è una Essensmöglichkeit che aspetta solo te. I ristoranti cinesi, giapponesi e thai si sprecano, come del resto i fastfood americani. Esistono catene di gelaterie italiane, esistenti solo all'estero e ciononostante davvero eccellenti, che aprono nuove succursali ogni mese, anche se la vera potenza commerciale qui sono i Turchi e i loro Kebabladen, nuovi chioschi spuntano ogni giorno come funghi, e ce ne sono così tanti che in confronto Istanbul a Francoforte gli spiccia casa. Però...
Non è uno scherzo ritrovarsi a pensarlo: il prossimo che avrà l'idea di (e le possibilità economiche per) fare una cosa del genere si ritroverà ricco sfondato, creando un'attività del tutto nuova e senza precedenti qui in Germania, in molti sarebbero attratti dalla pizza al taglio italiana, probabile fast food ante litteram, unita all'idea tutta moderna e consumistica del take away e del multitasking ("prendo e porto via qualcosa da mangiare al volo mentre organizzo una riunione di lavoro mentre sono in U-Bahn e penso alla relazione per il cliente di domani") .
Inutile dire che scrivendo questo post mi è venuta una fame da lupi. Fatemi sapere se aprite una pizza al taglio in Germania, io sarò lì ad aspettarvi!
Pulchra vobis;)
LuciusDay
(Che oggi se la sente molto "pizza e mandolino")