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Cerchio di Paura, Orizzonte di Speranza

Da Colorefiore @AmoreeDintorni
Cerchio di Paura, Orizzonte di SperanzaNESSUN UOMO E’ UN’ISOLAJohn Donne Nessun uomo è un’isola,
completo in sé stesso;
ogni uomo è un pezzo del continente,
una parte del tutto
Se anche solo una zolla
venisse lavata via dal mare,
l’Europa ne sarebbe diminuita,
come se le mancasse un promontorio,
come se venisse a mancare
una dimora di amici tuoi,
o la tua stessa casa.
  La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce,
perché io sono parte dell’umanità.
E dunque non chiedere mai
per chi suona la campana:
essa suona per te.
Per arrivare a sentirsi parte del tutto, secondo me, ci si deve liberare dalla paura di vivere. Immagino ciascuno di noi all'interno di una torre senza porte e finestre e il materiale con cui sono stati fatti i mattoni è la nostra paura. Per ognuno di noi è una paura diversa, certe cose che altri affrontano senza pensarci, per noi sono muri invalicabili. Quasi tutti siamo alle prese con una nostra torre! Vivendo camminiamo costeggiando il perimetro dello spazio circolare in cui siamo costretti e ci ritroviamo a passare per lo stesso punto più e più volte. Cambiano i visi ed i nomi che vediamo affissi alle pareti ma le situazioni e gli eventi si ripetono e ci sembra di ritrovarci sempre allo stesso punto. Come chi si perde in un bosco e , nel tentativo di uscirne, si ritrova presso lo stesso albero più volte; dopo un po’ ci si sente esausto ed incapace di affrontare quella situazione. Da un altro punto di vista è proprio questo ripetersi ciclico degli avvenimenti e la familiarità con quel ristretto spazio di vita che ci procurano un’apparente senso di sicurezza e protezione. Il confine circolare, il cerchio protegge ma riduce enormemente le nostre possibilità, ma soprattutto non ci permette di comunicare con l’esterno. L’aria in cui siamo immersi è sempre la stessa e lo spazio, in cui possiamo muoverci è inversamente proporzionale all’intensità della nostra paura, più aumenta la paura di vivere, più si restringe lo spazio.Dopo un po’ di tempo i muri diventano così massicci che sembra impossibile uscirne, a volte ci ammaliamo, altre moriamo e qualche volta interviene qualcuno o qualcosa dall’esterno che ci libera. In questo caso non sempre siamo pronti e la luce del sole ci abbaglia e ci scotta.Cerchio di Paura, Orizzonte di SperanzaIn realtà, sempre secondo questa mia visione, la torre è ciò che ci fa vedere la paura…un minimo di consapevolezza ci permetterebbe di percepire che quello che ci separa dall’esterno è solo una corda e con un semplice paio di forbici potremmo essere liberi. Ci è più facile vedere questo nelle torri degli altri, passiamo il tempo a criticare, a suggerire di tagliare la corda o di scavalcarla, sembra così semplice che continuiamo a chiederci perché non lo facciano. Ci sembra che gli altri non ci ascoltino, ma quando si è nel cerchio della paura la voce non si espande, non comunica, ritorna indietro e diventa cibo per la nostra paura.
Tante persone, in tante torri che parlano da sole!
Prese le forbici e tagliata la corda il cerchio diventa una retta e la torre/prigione diventa un orizzonte di infinite possibilità. Le occasioni si moltiplicano ed i sogni diventano possibili.Mentre scrivo questi miei pensieri percorro una traiettoria circolare e incomincia a mancarmi l’aria…non so quanto resisterò.
Cerchio di Paura, Orizzonte di Speranza









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