Magazine Diario personale

Ceres c’era

Da Chiagia

Ceres c’era
Per quasi un mese questa bottiglia vuota di Ceres ha svettato sulla colonnina grigia, all’incrocio davanti a casa mia.
La pizzeria di fianco, pur gettando ogni giorno decine di sacchi di rumenta, pareva non accorgersi della bottiglia di Ceres.
Tanto che, immaginando che la stessa fosse in una zona spazio-temporale visibile solo a me, l’altro giorno ho fatto un esperimento: ci ho messo accanto una pallina di carta.
Che, la mattina dopo, è stata tolta, indicando che evidentemente qualcuno interveniva, ma non sulla bottiglia.
Ieri pomeriggio, all’arrivo a casa, l’ho fotografata per scrivere questo pezzo.
Credevo che non mi avesse visto nessuno, ma evidentemente non era così.
Perchè, stamani, la bottiglia E’ SCOMPARSA.
Ora io immagino che fosse un segnale per qualcosa, tipo il “Dio c’è” sull’autostrada che secondo leggenda indicava i luoghi in cui veniva lasciata la droga.
Con la mia fotografia ho bruciato un posto sicuro.
E ora, probabilmente, rischio la vita.



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