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CERNOBBIO (co). Le famiglie tornano a cena insieme e 1 italiano su 3 fa scorte come in guerra.

Creato il 18 ottobre 2014 da Agipapress
CERNOBBIO (co). Le famiglie tornano a cena insieme e 1 italiano su 3 fa scorte come in guerra.CERNOBBIO (co). Una immagine di recupero dei valori della tradizione ma anche del risparmio, è rappresentato dal riunirsi a tavola per il pranzo o la cena.
Si stima, infatti, che siano 10,6 milioni le famiglie italiane che ogni giorno fanno almeno un pasto insieme a colazione, a pranzo o a cena; il 61,8% dei nuclei familiari, escluse le unipersonali, riesce ad avere un momento quotidiano di incontro a tavola. E’ quanto emerge dall’anteprima del rapporto Coldiretti/Censis sul tema “Gli effetti della crisi: spendo meno, mangio meglio”, (vedi articolo) illustrata dal Presidente del Censis Giuseppe De Rita e dal Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo al Forum Internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione, organizzato a Cernobbio da Coldiretti in collaborazione con lo Studio Ambrosetti.
Circa 2,5 milioni di famiglie italiane (il 14,3 per cento) fanno insieme tutti e tre i pasti tutti i giorni, identificando nella tavola, dalla colazione al pranzo alla cena, un quotidiano momento unificante per tutti i suoi membri. Un incontro che – rilevano Coldiretti/Censis - pur non garantendo la qualità della relazioni, è un valore in sé, perché è un momento certo in cui il principio primo della relazionalità può realizzarsi: essere vicini, potersi guardare negli occhi e scambiarsi parole, opinioni, anche a muso duro se necessario.
CERNOBBIO (co). Le famiglie tornano a cena insieme e 1 italiano su 3 fa scorte come in guerra. Le difficoltà economiche e sociali fanno stringere i ranghi all’interno della famiglia che si rafforza, non solo come soggetto di welfare che opera come fornitore di servizi e tutele per i membri che ne hanno bisogno, ma anche come supporto psicologico per affrontare nuove ansie e preoccupazioni. Dalla coabitazione, spiegano Coldiretti/Censis, si arriva al pasto in comune, per condividere e contenere e le spese, ma anche per momenti di convivialità di fronte alle crisi relazionali, oltre alla necessità di risparmiare. Al contrario sono 342mila le famiglie in cui la copresenza a tavola durante la settimana è ridotta a livelli minimi, vale a dire al massimo un pasto insieme due volte a settimana. Sono queste le famiglie – evidenziano Coldiretti/Censis - in cui sicuramente non si riesce a fare del pasto un momento rituale della relazionalità. La cena si classifica come il momento più unificante, con 8,8 milioni di famiglie che cenano insieme tutti i giorni della settimana, 5,2 milioni pranzano insieme tutti e sette i giorni e 4,6 milioni di famiglie fanno tutti e sette i giorni colazione alla presenza di tutti i membri. I dati mostrano – aggiungono Coldiretti/Censis - che la tavola è oggi, ancora, un momento rituale significativo per tante famiglie italiane, malgrado i tanti fenomeni sociali di destrutturazione dei pasti, di proiezione verso l’esterno dei membri, di sviluppo di una relazionalità extrafamiliare anche per i membri in età adolescenziale. Lo stare insieme – concludono Coldiretti/Censis  - in famiglia raggiunge l’apice nel weekend con 8,1 milioni di famiglie fanno colazione insieme il sabato e la domenica, 12,8 milioni pranzano entrambi i giorni insieme e 11,4 milioni fanno la cena sempre tutti insieme. CERNOBBIO (co). Le famiglie tornano a cena insieme e 1 italiano su 3 fa scorte come in guerra.“Spesso considerata superata, la struttura della famiglia italiana si sta dimostrando, nei fatti, fondamentale per tamponare gli effetti della crisi - ha dichiarato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “in questo modo il nucleo familiare finisce per operare come vero e proprio provider di servizi e tutele per i suoi membri che ne hanno bisogno”. Emerge anche un altro dato che inquieta: quasi 1 italiano su 3 accumula in casa riserve alimentari come ai tempi di guerra, per un totale di 8,3 milioni di famiglie che fanno regolarmente scorta di prodotti in offerta con le promozioni, ai quali si aggiungono 14,3 milioni che lo fanno di tanto in tanto. Un comportamento che non sembra essere scalfito dal rischio di deperibilità dei prodotti perché l’81% degli italiani non buttano il cibo scaduto, con una percentuale che è aumentata del 18% dall’inizio del 2014, secondo l’elaborazioni Coldiretti sulla base del rapporto 2014 di Waste watcher knowledge for Expo. Il ritorno al passato - spiegano Coldiretti/Censis  - si avverte anche nelle strategie di risparmio con la metà degli italiani (49,8 % ) che dichiara di fare sempre la lista scritta della spesa ai quali si aggiunge un 34,5% che la fa solo qualche volta per non essere travolto dagli acquisti di impulso.  CERNOBBIO (co). Le famiglie tornano a cena insieme e 1 italiano su 3 fa scorte come in guerra.In questa direzione tra i comportamenti di reazione alla crisi ci sono forme di sapiente sobrietà nell’utilizzo dei cibi acquistati e cucinati come, ad esempio, l’utilizzo di cibi avanzati preparati per precedenti pasti praticato da 22,8 milioni di famiglie, di cui 9,9 milioni lo fa regolarmente. Cresce il food sul web assieme – aggiungono Coldiretti/Censis  - con 8,1 milioni di italiani, di cui quasi 2,4 milioni tra i 18-34enni, che dichiara di acquistare cibo su siti internet dove è più facile fare il confronto dei prezzi.  “La pressione della crisi economica spinge gli italiani a ponderare meglio la propria spesa e la scelta di non sprecare il cibo è senza dubbio positiva, poiché fa bene all'economia e all'ambiente”, ha dichiarato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che si tratta di “un passo in avanti per un modello di consumo e di produzione più sostenibile che va nella direzione giusta per tutti”.

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