CERNOBBIO. 6 italiani su 10 hanno ridotto gli acquisti alimentari, per un totale
di 15,4 milioni di famiglie costrette a tirare ulteriormente la cinghia negli
ultimi due anni.
E’ quanto emerge dall'anteprima del rapporto Coldiretti/Censis
sul tema “Gli effetti della crisi: spendo meno, mangio meglio” illustrata dal
Presidente del Censis Giuseppe De Rita e dal Presidente della Coldiretti
Roberto Moncalvo al Forum Internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione
organizzato a Cernobbio da Coldiretti in collaborazione con Studio Ambrosetti.
Nel dettaglio - sottolinea la Coldiretti - oltre 12,3 milioni di famiglie
italiane di fronte alla crisi hanno deciso di ridimensionare gli sprechi nei
propri consumi alimentari (48,1%) mentre 3,1 milioni hanno dovuto
tagliare i consumi essenziali (12,3%). Per quasi 9,5 milioni di
famiglie italiane (36,7%) peraltro la crisi ha lasciato i consumi
alimentari grosso modo invariati, mentre sono 468 mila le famiglie a dichiarare
di averli aumentati (1,8%). Non sorprende quindi che al vertice dei
fattori che, secondo gli italiani, determinano la loro dieta ci siano la
ricerca della qualità e della genuinità (45,4%) e i prezzi (39,1%); a seguire si trovano i gusti, mangiare quel che piace (il 35,9
per cento) e la voglia di alimenti salutari (28,4%).
Genuinità e
prezzi – rilevano Coldiretti/Censis - incarnano i due poli del paradigma del
consumatore contemporaneo, maturato nelle dinamiche della crisi, che ha fatto
proprie le logiche della sobrietà e i valori di un rapporto non più compulsivo
con i consumi, in una logica nuova dove quantità non vuol dire qualità.
Si
spiega così anche il ritorno della “cucina povera” che utilizza gli avanzi, tagli
minori, pesci poveri o addirittura gli scarti per risparmiare, ma – evidenziano
Coldiretti/Censis - anche trucchi naturali per stare meglio con il ritorno
delle diete naturali, delle posizioni miracolose e dei cibi afrodisiaci.
Un patrimonio di trucchi e segreti che consentono sì di risparmiare, ma
soprattutto di offrire un elemento distintivo che valorizza lo stare assieme a
tavola.
La messa in campo di comportamenti virtuosi – sottolineano
Coldiretti/Censis - come la riduzione degli sprechi e il recupero degli avanzi
sono gli unici aspetti positivi della crisi che fanno prepotentemente
ritornare in tavola molti piatti della cucina povera. Bucce di patate fritte, zuppa di teste
di pesce che altrimenti finirebbero nel bidone della spazzatura, polpette con la carne
macinata avanzata, frittate di pasta cucinata il giorno prima, pizze ripiene con la verdura non
consumata e panzanella con pane raffermo sono solo alcune delle ricette che non
sono solo una ottima soluzione per non gettare gli avanzi, ma aiutano anche a
non far sparire tradizioni culinarie del passato.
“Al di
là dei drammatici effetti della crisi, stiamo assistendo a un vero e proprio
processo di ricostruzione del rapporto che lega il cibo che portiamo ogni
giorno a tavola con il lavoro necessario per prepararlo” - ha affermato il
presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che si tratta di
“un passo importante per un Paese come l’Italia che ha bisogno di riscoprire la
propria identità per tornare a crescere”.
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CERNOBBIO. Dallo studio di Coldiretti/Censis: 6 su 10 tagliano la spesa e torna la cucina povera.
Creato il 18 ottobre 2014 da AgipapressI suoi ultimi articoli
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