Certe cose, io amo, di te,
più di un’ode carnale di Pablo
che scalda il sangue e dipinge il corpo
come in un quadro di Matisse
e ti fa vivere un amplesso
come se fossi intriso nel mondo:
E’ il tuo abbandono, che ti fa’ donna
e cavità che mi sa accogliere
è la pazzia temporanea dei sensi
che tu riesci sempre a evocare
Certe cose, io amo, di te,
più del frusciare di foglie tra i rami
quando il vento, musico assorto
va ad orchestrare note sommesse,
in mezzo agli alberi del bosco,
ipnotizzando il mio sentire
E’ la tua voce, quando tu scherzi
dolci dettagli, pronunci bambina
mi fai sentire, anche solo un istante
centro indiscusso del tuo universo
Certe cose io amo, di te,
più di un sole che buca le nubi
e diffonde i suoi raggi al tramonto,
come un anticipo di trascendenza,
lì, a dimostrare che esiste qualcosa
oltre materiche illusioni:
E’ il tuo fuggire, per poi tornare
il tuo seguirmi, se mi allontano
come di un’onda, che si ritrae,
ma torna ancora, carezza la breccia