certi lunedì hanno l'aria di essere più lunedì di altri.
sono quelli in cui ti svegli con la convinzione che non deve cominciare solo una settimana, ma tutto il resto della tua vita.
anche se poi basta il primo caffè per sedare l'animo più rivoluzionario e l'occhio interdetto del cane per farti sentire un tanto eccessivo per un lunedì mattina.
nonostante il miglior sole del mese.
in giorni così, dopo altri di distacco volontario dalla quotidianità, l'equilibrio lo puoi trovare solo in equazioni di continuità tra passato e futuro. ricostruzione come ricollocazione.
in lunedì così, la dissonanza di periodi stonati trova accordo nelle parole familiari di chi può assicurarti che non ti stai tradendo, anche se ti stai solo un po' perdendo. che la vita da attinia sentimentale non è in distonia con l'atavica e celebrata indipendenza di cui ti fai vanto. è solo esperienza. è solo consapevolezza che sai di farcela da sola, ma in due è più bello e i compromessi si possono accettare se scendono a patti con la parte più fragile e forte che hai. se la versione 2.0 di te appare imbarazzantemente sentimentale non è un tradimento, ma evoluzione. e sentirsi dire che qualunque scelta è quella giusta se non rinuncia più a niente del bello che è qui ed ora ha un gusto di rivoluzione silenziosa, che non sembra così estranea.
mai abbastanza lontani, per ricordarsi che se c'è stato qualcosa che ha brillato meno è stato solo perché servisse ad imparare a far brillare sempre le cose preziose, incondizionatamente.
in lunedì così, la fortuna sfacciata di avere legami straordinari fa venire voglia di sorridere, anche se è lunedì.
Magazine Talenti
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