a cura di Iannozzi Giuseppe
La Folha de S. Paulo, forse il più autorevole giornale brasiliano, scrive che il Brasile di Lula “non ha rispettato il trattato di estradizione, per cui il tribunale internazionale dell’Aja darebbe sicuramente ragione all’Italia nel caso Battisti”.
Maristela Basso, docente di diritto internazionale dell’Università di San Paolo, sottolinea che “è impensabile che il governo brasiliano non si adegui alla decisione internazionale: “Tanto più il Brasile, che intende assumere una posizione di leader mondiale e punta ad un seggio nel Consiglio di Sicurezza dell’Onu: andrebbe tutto all’aria”. Per Maristela Basso “la situazione all’Aja sarebbe così favorevole all’Italia che non sarebbe nemmeno necessario che il governo italiano promovesse una causa, che potrebbe durare fino a cinque anni: basterebbe infatti una richiesta di parere, che non durerebbe più di pochi mesi”.
Dopo le polemiche piovute addosso alla première dame, è la stessa Carla Bruni a parlare all’Ansa per smentire le voci di un suo possibile appoggio a favore di Battisti: “Non sono mai intervenuta in favore di Cesare Battisti. Mi dissocio nel modo più assoluto da tutte le dichiarazioni che mi riguardano su Battisti”. Martedì 2 gennaio 2011 Bruno Berardi, presidente dell’associazione Domus civitas – vittime del terrorismo e mafia, aveva parlato di un faccia a faccia della première dame con l’ex presidente brasiliano Lula affinché non venisse estradato. Carla Bruni smentisce in maniera categorica, non avrebbe mai agito per favorire in qualche modo Battisti: “L’ondata di violenza che ha scosso l’Italia durante la mia infanzia mi ha molto colpito, ne ho un ricordo molto preciso… ricordo molto bene quegli anni e condanno ogni forma di terrorismo”.