Era da tempo che volevo visitare il Museo della Marineria di Cesenatico e finalmente l'occasione si è presentata durante un week-end sulla Riviera Romagnola. Una piacevolissima passeggiata in bicicletta dall'Hotel Villa Claudia, l'accogliente hotel 3 stelle a Bellaria dove alloggiavo, e in meno di un'ora, percorrendo il lungomare, ho raggiunto il porto canale progettato da Leonardo da Vinci. Già, non sono in molti a saperlo, ma proprio al genio leonardesco si deve l'impianto di Cesenatico e la risistemazione del porto canale, progettato nel 1502 per volere di Cesare Borgia e dotato delle famose “porte a vento”, ancora oggi chiamate porte vinciane. Si tratta di un ingegnoso sistema di chiuse ancorate su robusti pilastri a cuneo, che si aprono e si richiudono utilizzando la forza dell’acqua in caso di alta o bassa marea. La loro funzione, frutto di una geniale intuizione, è quella di consentire la chiusura dell'ingresso del porto quando il livello del mare supera quello delle banchine, contenendo l'esondazione del mare ed evitando così l'inondazione del centro storico. Quelle che ci sono oggi all'imbocco del canale di Cesenatico sono praticamente nuove, infatti sono state realizzate solo una decina di anni fa.
Da qui inizia la passeggiata verso il centro storico, non prima però di aver fatto una sosta allo Sloppy Joe's, locale tra i più cool della zona, perfetto per un aperitivo, un pranzo di pesce o una serata in allegria con musica live e dj set. Lo trovate sul molo di Levante, proprio sotto al faro, non potete sbagliarvi. Mettetevi comodi, ordinate un drink e godetevi la brezza marina e il volo dei gabbiani tra il viavai delle barche e i trabucchi colorati sull'altra sponda.
Oggi sono soprattutto pescherecci e battelli a motore, ma un tempo da qui salpavano i barconi con le vele al terzo, grandi, trapezoidali e colorate, che hanno fatto la storia della marineria dell'Alto Adriatico. Una storia semplice, che narra di battute di pesca e traffici marittimi, rudi uomini di mare a sfidare le onde e donne e bambini ad attenderli a terra, una coraggiosa quotidianità che per secoli ha segnato le coste da Chioggia a S.Benedetto del Tronto e oggi viene celebrata nel Museo della Marineria di Cesenatico. L'unico museo galleggiante d'Italia, e tra i pochi al mondo: ecco perché merita assolutamente una visita se vi trovate in zona. Ormeggiate lungo il canale, nella parte più suggestiva del centro storico, le barche sono lì ad aspettarvi in tutto il loro splendore, con le vele issate (ma solo da Pasqua a ottobre) come se dovessero salpare da un momento all'altro. Sono una decina in tutto, in rappresentanza delle barche tipiche che solcavano l'alto Adriatico tra la metà dell'Ottocento e i primi del Novecento, tra cui due trabaccoli da pesca, tre bragozzi, una battana, un topo, una lancia, un paranza e il trabaccolo da trasporto Giovanni Pascoli, varato nel 1936. Considerato l'ammiraglia della flotta del Museo, in estate il Giovanni Pascoli è aperto al pubblico: potete salire a bordo e dare un'occhiata all'interno della stiva e alle cabine. Ciò che rende davvero spettacolare la sezione galleggiante sono però le grandi vele al terzo, tinte a vivaci colori e decorate con disegni caratteristici delle diverse famiglie, che rivelano una vera e propria “araldica marinara”, mentre sugli scafi sono impressi simbolismi magici come gli “occhi di prua” o le “zoje” (le gioie).
D'inverno le vele vengono ammainate per chiari motivi di sicurezza, ma il Museo Galleggiante torna ad animarsi sotto Natale, quando le barche diventano il palcoscenico del Presepe della Marineria, anche questo unico nel suo genere, con statue a grandezza naturale che ricreano l'atmosfera del tipico borgo di pescatori. In tutte le stagioni è comunque possibile visitare la Sezione a Terra del Museo, con un interessante percorso didattico, ma soprattutto dove si possono vedere da vicino un bragozzo e un trabaccolo completamente attrezzati con le loro vele al terzo. / scopribellaria TBnet