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Cgil, oltre 5 miliardi di ore di Cassa integrazione in 5 anni. Persi 20 miliardi di reddito

Creato il 26 settembre 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

Nel quinquennio che si è concluso ad agosto 2015 sono state autorizzate 5 miliardi e 176 milioni di ore di Cassa integrazione. Lo sottolinea un rapporto della Cgil che evidenzia come il fenomeno abbia interessato oltre 500 mila posizioni lavorative a zero ore per ogni anno con una perdita di reddito per ogni lavoratore coinvolto di oltre 40 mila euro al netto delle tasse. Il totale del reddito perso ammonta a oltre 20 miliardi di euro al netto delle tasse.

(giornalettismo.com)

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Cgil, oltre 5 miliardi di ore di Cassa integrazione in 5 anni. Persi 20 miliardi di reddito. “Le perdite – spiega la Cgil – sarebbero state ancora maggiori se la CIG non avesse svolto il suo compito, tamponando la crisi economica ed industriale più pesante dal dopoguerra ad oggi, consentendo di mantenere in vita occupazione e aziende, permettendo al sistema produttivo di restare in standby ma vivo e in attesa di una ripresa”. Ad agosto le ore di Cig richieste e autorizzate sono state 39.331.427, con una riduzione sul mese precedente del -24,93% mentre rispetto al mese di agosto 2014 la riduzione è del -41,75%, comunica la Cgil nel suo rapporto periodico aggiungendo che dall’inizio dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2014, la riduzione è del -31,08% per un totale di 457.213.809 ore di CIG. La media mensile, comunque, resta sopra quota 50 milioni di ore, aggiunge il sindacato, equivalenti a oltre 330.000 lavoratori a zero ore per ogni mese trascorso, con un evidente perdita di salario. La Cgil sottolinea come ”ogni lavoratore in Cig a zero ore già nel 2015 ha perso oltre 5.300 euro al netto delle tasse e si è determinata una riduzione nel monte salari già di oltre 1 miliardo e 750 milioni di euro netti nelle tasche dei lavoratori coinvolti”.

I settori più in difficoltà e con più ore richieste restano il settore Meccanico (-33,79%), il settore del Commercio (-37,67%), il settore dell’Edilizia (-29,82%). La richiesta cala su 19 Regioni mentre aumenta in Umbria (+8,77%). In dettaglio, la Cigo, aggiunge il sindacato, diminuisce sul mese precedente, con un -76,50% su luglio 2015 e 3.847.456 ore autorizzate, mentre sullo stesso mese di agosto del 2014, diminuisce del -34,85%. Nel periodo gennaio-agosto 2015, rispetto allo stesso periodo del 2014, la riduzione è del -22,01% con 133.577.098 ore di Cigo.

Per la Cgil questa “è una conferma che l’aspetto congiunturale della crisi nell’industria manifatturiera a breve continua ad altalenare crescita e riduzione con una caduta verticale in questo mese, anomala da verificare nei prossimi mesi”. Invece ad agosto la Cigs è scesa del -9,58% rispetto a luglio con 25.696.525 ore di Cigs, mentre su agosto 2014 il calo è stato del -53,50%. Nel periodo gennaio-agosto 2015, rispetto allo stesso periodo del 2014, la riduzione della Cigs è del -27,30% con 265.157.173 ore di Cigs. ”Il ricorso – sottolinea la Cgil – resta alto, anche se in riduzione sul 2014, è la conferma di un consolidamento nella struttura manifatturiera, della permanenza di un livello strutturale della crisi produttiva ed economica”.

La Cigd, aumenta sul mese precedente (+26,69%) con 9.787.446 ore, e diminuisce rispetto ad agosto del 2014 (-14,54%). Nei primi otto mesi del 2015, rispetto allo stesso periodo del 2014, la riduzione della Cigd è del -54,17% con 58.179.273 ore di Cigd: un trend che per il sindacato mostra “una forte sofferenza in relazione ai finanziamenti disponibili nelle Regioni” anche se “si conferma la tendenza in atto nel 2015 che registra il calo negli ultimi otto mesi delle ore concesse”. Quanto ai ricorsi alla Cigs e le Causali, la Cgil segnala che si conferma la tendenza alla riduzione dei decreti di Cigs per il 2015, dopo la crescita ininterrotta dal 2012. Le aziende coinvolte sono 4.420 con una riduzione del -14,49% sullo stesso periodo del 2014, e riguardano 8.167 unità aziendali territoriali (-16,46%). Solo tre regioni ad agosto fanno registrare un aumento dei ricorsi alla Cigs e sono Valle d’Aosta (+33,33%), Sicilia (+31,34%) e Umbria (+4,62%).

In riduzione i ricorsi per crisi aziendale -31,97%, con 1.696 decreti, sono il 38,37% del totale. Cala anche il ricorso al fallimento -44,79%, e si riduce anche il ricorso al concordato preventivo (-51,15%). Aumentano invece i contratti di solidarietà (+21,65%) e cresce anche la percentuale sul totale dei decreti, rispetto al 2014 (ora è il 48,05%). Infine, gli interventi che prevedono percorsi di reinvestimento e rinnovamento strutturale dell’impresa restano – osserva la Cgil – “quasi insignificanti sul volume delle domande: sono solo il 5,59% del totale dei decreti, nel 2014 erano 5,73%”. Un dato che – conclude il sindacato – è “un segnale costante del processo di deindustrializzazione in atto nel nostro Paese”. (ADNKRONOS)


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