Se il mondo politico continua ad interrogarsi sulla manovra finanziaria e su come poter evitare ingenti danni alle tasche del contribuente di certo non riposano i sindacalisti. Niente ferie per il 2011. La Cgil, in queste ore è al lavoro per mettere a punto le iniziative di contrasto alla manovra economica del governo che dal 22 agosto prossimo debutterà alla Commissione bilancio del Senato. “Siamo inorriditi dalle ipotesi che circolano su un nuovo scudo o condono che sia”, dicono dalla sede nazionale di Coro Italia dove si susseguono le riunioni per dettagliare gli emendamenti al Dl.
Sul tavolo resta l’ipotesi di uno sciopero generale che potrebbe essere annunciato già il 24 agosto, mercoledì prossimo, davanti a Palazzo Madama durante un presidio convocato oggi nel corso del quale parlerà il leader Cgil, Susanna Camusso. ”Non riusciamo neanche a prenderli sul serio per le iniquità e le barbarie contenute nella manovra e nelle modifiche di cui si discute”, dicono commentando le ultime proposte che arrivano. “La confusione che aleggia, insieme al carattere cinico del provvedimento, rafforzano le nostre proposte come l’imposta sui grandi immobili e sulle grandi ricchezze insieme ad una lotta strutturale all’evasione fiscale e al sommerso”, ribadiscono.
Sulla parte relativa al mercato del lavoro, invece, la Cgil è pronta a chiedere ai gruppi parlamentari ‘lo stralcio’ delle norme del Dl. “Non avevamo bisogno dell’ufficio studi del Senato per sapere che Sacconi ha in mente di cancellare l’articolo 18. Lo abbiamo denunciato immediatamente: si è usata la ‘misteriosa’ lettera della Bce per replicare lo schema di divisione del fronte sindacale”, dicono relativamente alla norma che consente ai contratti aziendali di derogare in materia di licenziabilità senza giusta causa.
Ovviamente contraria anche la Cgil sulla possibilità che si anticipi il Tfr in busta paga. “Vorremmo sapere da Tremonti che fine ha fatto quella parte del trattamento di fine rapporto depositato all’Inps”, si chiedono ancora al IV piano di Corso Italia aggiungendo: “Non gronderebbe ancora più il sangue dal cuore di qualcuno imporre nuove tasse ai lavoratori rispetto alle tante, troppe che già pagano? Non basta forse?”. Un ulteriore punto della situazione sarà comunque fatto martedì 23 agosto, nel corso della riunione dei segretari generali di categorie e territori.
Il PD invece sembra contrario all’ipotesi di un nuovo condono fiscale, mentre il Partito Democratico sembra favorevole all’ “una tantum” sui condonati per reperire risorse da trasferire ai Comuni e ai pagamenti dovuti dalla Pubblica amministrazione alle piccole imprese. Così appare nella pagina di FB di Pierluigi Bersani. Roberto Calderoli invece : “Lo scudo bis è una realtà virtuale, nella manovra non c’è”,dunque anche lui contrario al condono fiscale.
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