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Ch'io ebbi a divenir del mondo esperto

Creato il 04 settembre 2010 da Faustotazzi

"e volta nostra poppa nel mattino,de' remi facemmo ali al folle volo, sempre acquistando dal lato mancino.Tutte le stelle già de l'altro polovedea la notte e 'l nostro tanto basso,che non surgea fuor del marin suolo.Cinque volte racceso e tante cassolo lume era di sotto da la luna,poi che 'ntrati eravam ne l'alto passo,quando n'apparve una montagna, brunaper la distanza, e parvemi alta tantoquanto veduta non avea alcuna.Noi ci allegrammo, e tosto tornò in pianto,ché de la nova terra un turbo nacque,e percosse del legno il primo canto.Tre volte il fé girar con tutte l'acque;a la quarta levar la poppa in susoe la prora ire in giù, com'altrui piacque,infin che 'l mar fu sovra noi richiuso»(Divina Commedia, Inferno, Canto 26)

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