Oggi mi sono regalata la mostra dedicata a Chagall a Palazzo Reale: si tratta di una esposizione ricchissima, piena di colori e di immagini affascinanti, dove si incontrano la tradizione russa, le suggestioni ebraiche, l’amore, l’ottimismo, la fantasia e il sorriso stemperato da una vena di dolore e da uno sguardo ironico e sognante.
Ho percorso le sale soffermandomi ad ammirare i dettagli delle opere, gli accostamenti di colore inusitati, le figure ricorrenti come l’ebreo errante o la capra che suona il violino.
Per fortuna, pur essendoci molti visitatori, la mostra è ben organizzata perciò mi è stato possibile soffermarmi su ogni opera senza difficoltà.
La cosa che mi ha colpito di più è stato imbattermi in gruppi di bambini piccolissimi (direi dei primi anni della scuola primaria) seduti a terra, a semicerchio, al cospetto dei dipinti, attentissimi alle spiegazioni e partecipi, con le manine alzate ad indicare questa o quella figura.
Mi è sembrata una iniziativa molto interessante organizzare queste visite per bambini così piccoli.
Ma forse chi meglio di Chagall, con le sue atmosfere in bilico tra il sogno e la fiaba, può avvicinare all’arte i bambini?