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Champions Cup: L’esperienza di Toulouse punisce i Warriors

Creato il 13 dicembre 2014 da Soloteo1980 @soloteo1980

SAMSUNGScotstoun Stadium (Glasgow) – Il cinismo di Toulouse decide la gara dello Scotstoun e condanna, quasi definitivamente, i Warriors ad un’altra stagione europea senza primavera. Toulouse ha vinto da grande squadra mettendo in campo esperienza e determinazione, con una sapiente gestione dei momenti critici e anche, va detto, una piccola dose di fortuna. I Warriors, invece, hanno dimostrato di non attraversare un periodo di forma brillante e, soprattutto, di non essere ancora pronti mentalmente per giocare partite di questa importanza. Manca poco, anche lo scorso anno i Glaswegians erano stati battuti ‘solo’ dal piede della leggenda Johnny Wilkinson nella sfida con Toulon, ma l’importante è che l’ambiente non si deprima e continui a lavorare duro. L’Europa non è ancora perduta, ma adesso serve un’impresa al Rec di Bath per tenere vive le speranze. Questa squadra, però, non sembra in vena di miracoli.

La vittoria conquistata ieri sera da Bath – con il punto di bonus – contro Montpellier elimina i francesi dalla corsa alla qualificazione ma, allo stesso tempo, rilancia le speranze dei Termali che, prima del calcio d’inizio, sono al secondo posto in classifica. Disciplina, calma e fiducia cieca nei propri mezzi sono le armi che i Glasgow Warriors devono utilizzare se vogliono avere la meglio di Toulouse ma, almeno in avvio, la corazzata francese dimostra di avere il controllo pressoché totale delle fasi statiche. Gli avanti Stadistes sono i protagonisti dei primi dieci minuti e i francesi, di conseguenza, passano a condurre con un piazzato di Bezy.

I Warriors trovano il pareggio poco dopo, sempre dalla piazzola, quando un’azione avviata da un pessimo calcio di liberazione di Fickou che regala agli scozzesi il possesso, si chiude con l’intervento del direttore di gara Wayne Barnes che vede un’irregolarità in un raggruppamento. Russell decide di piazzare e trova i pali per il 3-3.

L’apertura dei Glaswegians manda a lato, al quarto d’ora di gioco, il secondo calcio del match – concesso per placcaggio dell’uomo in aria – e il possibile vantaggio, ma anche lo Stade commette errori banali – Doussain non trova la touche con una punizione – e la gara, nel complesso, resta sempre in fase di stallo.

Toulouse, però, prima rischia per ben due volte di restare in inferiorità – con Maestri e, soprattutto con Steenkamp, autore di  un brutto placcaggio alto al limite del regolamento – poi passa a condurre, ancora col piede di Bezy che punisce un’ingenuità di Swinson al breakdown.

La disciplina, da quanto visto finora, sarà la chiave del match ma i Warriors, dopo le 15 punizioni concesse nella gara di domenica scorsa, non sembrano aver imparato la lezione. Doussain, che nell’ultimo 6 Nations aveva deciso la gara del Murrayfield a favore della Francia, spreca malamente, dalla lunga distanza, un’altra punizione concessa ingenuamente dagli scozzesi, con Dunbar che entra lateralmente in una ruck senza che ci fosse necessità di un suo intervento, ma anche in fase di possesso gli scozzesi non riescono mai ad essere davvero pericolosi. Colpa, stavolta, dei troppi errori di handling e dei problemi in fase di impostazione, con ricicli sempre al limite dell’in-avanti e mancanza di fluidità.

I Warriors, almeno, hanno la lucidità di capire di essere in difficoltà e, conquistata una punizione a metà campo, decidono di calciare con Stuart Hogg; la distanza è importante, ma l’estremo della nazionale scozzese era in posizione centrale e avrebbe dovuto mandare l’ovale tra i pali. La gara continua a non regalare grandi emozioni e, piuttosto stancamente, arriva all’intervallo con gli ospiti avanti 3-6.

Nella ripresa le squadre tornano in campo senza cambi, ma i Warriors sembrano un po’  più convincenti della squadra vista nella prima frazione; Toulouse sembra intenzionato a gestire il risultato, più che a creare pericoli veri agli avversari e, appena gli scozzesi spingono, conquistano la prima punizione. Russell, però, spreca malamente da ottima punizione portando a nove il computo dei punti gettati alle ortiche dai padroni di casa.

Troppi, contro una squadra come lo Stade, che alla prima occasione – altra punizione regalata dai Warriors – trova i pali con Bezy e allunga il vantaggio. Dopo qualche fase giocata per lo più nella metà campo dei francesi, Toulouse – che ha cambiato Fickou e Steenkamp con MacAlister e Pulu – si riaffaccia nei 22m avversari, ottiene una punizione e va oltre il break con Bezy.

Troppo facile, tutto troppo facile per Les Stadistes, anche perché questi Warriors non sembrano in grado di trovare il cambio di marcia che servirebbe loro per riprendere l’inerzia del match, pericolosamente scappata di mano. Townsend prova a dare animo alla squadra inserendo Matawalu, Weir e Lamont per l’ultimo, decisivo quarto di gara. Se il cambio in mediana era non solo preventivabile ma anche auspicabile, stupisce in negativo la bocciatura di Maitland, oggi mai in entrato in partita. L’head coach dei Warriors manda in campo anche il figiano Nakarawa per cercare di sfruttare le doti di ball carrier e ‘inventore’ del seconda linea, perché i Warriors non riescono a sfondare il muro difensivo eretto dai francesi.

Ma, almeno, accorciano le distanze con Weir dalla piazzola e, con la ‘sregolatezza’ di Matawalu, rianimano un match che sembrava ormai irrimediabilmente nelle sapienti mani dei quattro volte “Champion d’Europe”. Il match si rianima, quindi, e Guy Novés manda in campo Vincent Clerc al posto del malconcio Poitrenaud, spostando Medard estremo. I Warriors entrano nei dieci minuti finali con soli tre punti di distacco perché Weir aggiunge altri punti dalla piazzola e gli scozzesi, per la prima volta quest’oggi, sembrano davvero in grado di poter mettere in difficoltà gli avversari.

I francesi cercano di ‘congelare’ il pallone, cercando di far correre i secondi del tabellone luminoso e concentrati nella difesa del vantaggio mentre i Warriors, finalmente, iniziano a giocare in velocità. La difesa francese tiene e Les Stadistes conquista una vittoria importantissima, che li mantiene imbattuti in vetta alla Pool 4. Per i Warriors, invece, le speranze di passaggio ai quarti di finale di Champions Cup sono, adesso, appese ad un filo.

Glasgow Warriors 9
Stade Toulousain 12

Score: 8′ Bezy cp (0-3), 12′ Russell cp (3-3), 20′ Bezy cp (3-6); 48′ Bezy cp (3-9), 58′ Bezy cp (3-12), 66′ Weir cp (6-12), 72′ Weir cp (9-12),

Glasgow Warriors: 15 Stuart Hogg; 14 Sean Maitland, 13 Richie Vernon, 12 Alex Dunbar, 11 Tommy Seymour; 10 Finn Russell, 9 Henry Pyrgos; 1 Ryan Grant, 2 Pat MacArthur, 3 Jon Welsh, 4 Tim Swinson, 5 Jonny Gray, 6 Ryan Wilson, 7 Robert Harley, 8 Josh Strauss (C)
Panchina: 16 Fraser Brown, 17 Gordon Reid, 18 Euan Murray, 19 Leone Nakarawa, 20 Niko Matawalu, 21 Duncan Weir, 22 Peter Horne, 23 Sean Lamont

Stade Toulousain: 15 Clément Poitrenaud; 14 Yoann Huget, 13 Yann David, 12 Gael Fickou, 11 Maxime Médard; 10 Jean-Marc Doussain, 9 Sébastien Bézy; 1 Gurthro Steenkamp, 2 Corey Flynn, 3 Census Johnston, 4 Joe Tekori, 5 Yoann Maestri, 6 Yannick Nyanga, 7 Thierry Dusautoir (C), 8 Louis Picamoles
Panchina: 16 Julien Marchand, 17 Vasil Kakovin, 18 Kisi Pulu, 19 Romain Millo-Chluski, 20 Gregory Lamboley, 21 Luke McAlister, 22 Vincent Clerc, 23 Alexis Palisson

HT: 3-6
Note: 3°C, campo in ottime condizioni, nevischio prima del match. Minuto di silenzio osservato in memoria dell’ex giocatore della Scozia e rugby writer Norman Mair
Man of the match: Louis Picamoles (Stade Toulousain)
Spettatori: 6894 (record stagionale)
Arbitro: Wayne Barnes (RFU)


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