Champions League, 1a giornata: Milan – Auxerre

Creato il 14 settembre 2010 da Gianclint

-Ritmo alla palla o nelle gambe… chi sceglieresti tu?-

La raison n’exclut pas l’ambition”, lo slogan che la società della Borgogna ha scelto per presentare la sta­gione sportiva potrebbe valere anche per noi. Bene, in sede di presentazione della gara vorrei giocare un po’ con gli amici e lettori del Mi­lan Night, coinvolgendoli in una specie di gioco. Per farlo, serve fare una premessa…

“Eh ma giocare in Champions è diverso!”, “La Champions è un’altra cosa”… quante volte l’abbiamo senti­te dire queste frasi?, tante, anche troppe forse. Della presentazione generale ha detto in maniera impareg­giabile già l’amico Pifa, e qui non sto a parlare della sempre più relativa qualità della competizione… no, mi chiedo “Ma cosa cavolo è la cosa che maggiormente differenzia la Serie A dalla Coppa?”, vorremo mica credere alla storia della musichetta -sic- vero?

No… la differenza, aldilà delle stelline e del­le magliette flu e dei nomi coi coriandoli attorno, la fan due cose: la durata della gara -parlo proprio dei mi­nuti giocati- e il ritmo elevato; il dover giocare la palla più minuti quindi, sapere cosa farne quando la si ha nei piedi -anche per questo Sua Specialità si è detto “Beh… meglio che ce l’abbiano gli altri”, i suoi non sapevano bene che farsene. E ha vinto…

Leggetela come volete voi… Allegri non è Mourinho: per giocare, dopo avere letto le prossime righe provate a immaginare la situazione -siamo qui per divertirci, no?-… siete voi l’allenatore del Milan, ma non è ancora il momento della panchina no; dovete appendere in bacheca la lista dei convocati che sapete già da due giorni almeno, non è quello il problema… dovete scegliere chi parte dall’inizio e lì, nella vostra stanza, seduti alla scrivania accanto alla finestra che dà “sul centrale”, i gerani Parigini ancora non vi han suggerito nulla.

I rumori in corridoio condiscono il dubbio, sapete che l’Auxerre giocherà una partita dinamica, con densità in mezzo al campo: avete due scelte e lo sapete… accendete il vostro pc per prendere tempo, più che altro con voi stessi e leggete qual­che appunto:

La difficoltà per un allenatore non sta “solo” nella scelta, ma calcolare se questa avrà un costo, e quale…

KPB: nuovo Principe del centrocampo Rossonero?

Kevin Prince Boateng: dinamismo e fisico da vendere, “gamba”, all’esordio in un mercoledì Europeo di questo livello, al Mondiale pare aver capito la differenza che corre tra giocare il proprio campionato nazio­nale e una manifestazione di altro livello.

Corsa contro corsa, combattere metro per metro contro la verve francese; il passato da rifinitore gli porta in dote visione della giocata prima di ricevere palla. L’apertura fatta contro il Lecce tra terzino e centrale con­ferma che il ragazzo non è solo polmoni e muscolo; il cercare il posizionamento e non il contrasto su una palla alta contesa, sempre col Lecce, dimostra che l’ossigeno arriva al cervello prima che l’adrenalina ai muscoli, se vuole.

Clarence Seedorf: il Mister si affiderà a lui per districare il bandolo del centrocampo Francese?

Clarence Seedorf: palleggio contro corsa, controllo della palla contro impeto; mandare fuori misura il pres­sing avversario con la conoscenza del gioco di squadra e dei compagni nei particolari; intesa con Ronaldinho sulla catena di sinistra, capacità di giocare naturalmente la trequarti portando a riconfigurare innaturalmente il centrocampo avversario.

Capacità di cambiare velocità al gioco, lettura delle fasi della gara; conoscenza del possesso palla ma anche della rifinitura immediata; tecnica, “lettura” del gioco dell’avversario oltre che del proprio; offre tranquillità alla squadra e la trasmette,

Esperienza da vendere, carisma nello spogliatoio, ispira rispetto e timore nell’avversario; si esalta in nottur­na.

… bene, tra poco sarà il momento della rifinitura, di decidere e dare le casacchine: chi gioca domani sera?

Per una volta mi perdonerete, dico la mia… anzi no, cito Allegri perché la penso esattamente come lui: “Più qualità riusciamo a mettere in mezzo al campo, meglio è per noi”… sì, e magari schiererei tutt’e due…


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